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BIG TWINS - THE PROJECT KID
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Reviewed by
Cazza
VOTO (da 1 a 5)
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3,5
Alzi la mano chi era in trepidante attesa per il primo lavoro solista di Big Twins aka Twin Gambino. Mi rivolgo soprattutto a coloro che sono cresciuti negli anni '90 a pane e Rap proveniente dal Queens, a tutti quelli che hanno apprezzato lo stile battagliero e gangsta di artisti quali Kool G Rap, Nas, Marley Marl, Mobb Deep e Tragedy Khadafi, i quali hanno in comune l'essere nati e cresciuti nel borough più orientale della grande mela e di essere tra gli esponenti più conosciuti e fondamentali della storia del genere Hip-Hop. Onestamente, dopo le ottime premesse fornite dagli album realizzati insieme ai soci G.O.D. III e Ty Knitty sotto lo pseudonimo Infamous Mobb, mi aspettavo un prodotto al solito livello: rime potenti e crude più beat selvaggi. Devo purtroppo dire che in parte "The Project Kid" è invece una delusione. Sotto l'aspetto delle rime, Twin si conferma The Grimey One e sfodera una voce sempre più roca condita da un flow battagliero, incredibilmente incisivo e perfettamente adatto allo stile da strada del Queens, dove solo la furbizia e la forza possono tenerti in vita: quindi da questo punto di vista tutto ok. Il vero problema arriva dalle produzioni. Le anticipazioni di un album quasi interamente prodotto dai Sid Roams mi aveva esaltato e sempre più convinto che il risultato sarebbe stato un vero banger, inoltre la sporadica presenza di Alchemist ed Havoc non potevano che posizionare la classica ciliegina sopra la torta; a lavori finiti, però, ci si rende conto che è proprio nell'apparato musicale che "The Project Kid" pecca (e abbassa notevolmente) di livello. Il disco si apre con due brevi intro che focalizzano l'attenzione sulle origini di Big Twins e del Queens Bridge Project, subito dopo si affaccia il primo vero pezzo, "Smart N**gaz", che a mio parere è il più riuscito e consono allo stile di Gambino, grazie anche al lavoro dell'alchimista; la strada sembra essere quella giusta perché il quarto brano, "When I Say G", prodotto da Jake One e con il featuring dei Blaq Mobb, è di ottima fattura e invoglia all'ascolto grazie ad un campione ipnotizzante...da qui in poi tuttavia i beat cominciano a perdere qualità e un po' di luce la porta solo Alchemist in "Wanna Be Down" e ancora Jake One in "How I Feel...". Dall'ultimo brano indicato fino alla conclusione, nulla spicca per originalità o crudezza e la cosa peggiore è che le atmosfere si spostano verso climi più miti e mielosi (in particolare quando alle macchine c'è Havoc) che poco hanno a che fare con i project newyorkesi. A conti fatti l'album non è pessimo, grazie soprattutto all'apporto lirico e interpretativo del nostro Twin, le produzioni musicali alternano ottimi episodi ed altri di buona fattura, ma fuori posto, spesso accompagnate da collaborazioni quasi anonime. In ogni caso a Big Twins noi amanti del Queens un errore possiamo anche concederlo, sapendo che il prossimo tentativo sarà sicuramente di tutt'altro spessore. |
TRACK LIST |
Big Twins - The Project Kid
(Dirt Class Records 2009)
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BEATZ |
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