BLOODLINE - LET THE BLOOD SPILL
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Reviewed by
Cazza
VOTO (da 1 a 5)
:
4,5
Non è certo semplice essere innovativi e spiccare per originalità nel mondo musicale di oggi, ogni ambito della musica sembra essere stato studiato, tutte le melodie elaborate e modificate: è pertanto molto facile cadere nell'imitazione o nella mera copiatura. Per questo ogni nuovo artista deve, per lo meno, essere in grado di partire da qualcosa di già esistente, con basi solide, e rigenerarlo, apportando tocchi personali e fortemente caratterizzanti. In tal senso ho letto molte opinioni negative su "Let The Blood Spill", ritenuto da molti una scopiazzata dello stile horrorcore di Necro. Anzitutto, Necro non ha inventato l'horrorcore; ad introdurre il sottogenere furono gruppi come Flatlinerz e Gravediggaz nella prima metà degli anni novanta. In secondo luogo, i Bloodline propongono un prodotto di alta qualità e cucito su misura per il loro stile strettamente personale di Rap tinteggiato di horror. La sostanziale differenza che li distingue da Necro e compagni è il maggior peso dato alla tecnica, sia nella produzione musicale che nelle metriche e nel flow. Le basi sono composte da batterie molto aggressive ed accompagnate da campioni dal sentore cupo e dal retrogusto apocalittico, scostandosi dalle sonorità dei Non Phixion grazie ad una velocità molto più accentuata ed al timbro più street: la quasi totalità dei campioni proviene da b-movie horror degli anni '70/'80 e da composizioni classiche ricche di fiati, archi e pianoforti oscuri. Ma è nelle rime che il prodotto prende un'altra piega: queste sono ricchissime di soluzioni e lo stile di Lord Lhus, Venom e Malikiah si concretizza in una connotazione più serrata, rapida e di notevole efficacia; non credo di esagerare nel dire che i suddetti siano un passo avanti, nelle liriche, rispetto ai più noti rappresentanti dell'horrorcore o del death Rap. Dal principio alla fine l'album stilla bangers e solo un paio di episodi rallentano il mix letale ("Infect Ya Heart", troppo blanda, e la titletrack, col solito campione di chitarre Metal). L'unico punto debole, che poi è esattamente lo stesso riscontrabile in quasi tutti i prodotti del genere, concerne le tematiche. A prevalere sono l'autocelebrazione, condita da richiami satanici, scene di violenza e rimandi all'horror che, a lungo andare, possono risultare un po' ridondanti ed inflazionati. A parte questa (piccola) pecca considero "Let The Blood Spill" un album di grande rilevanza e, nonostante la chiara appartenenza ad un determinato sottogenere, è possibile riscontrarvi una buona dose di rivisitazione ed inventiva che ne consentono un posizionamento ad un livello superiore rispetto ai molti album che dovrebbero rappresentare l'horrorcore. |
TRACK LIST |
Bloodline - Let The Blood Spill
(Black Mass Ritual 2009)
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BEATZ |
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