THE CINEMATIC ORCHESTRA - MAN WITH A MOVIE CAMERA
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Reviewed by
fabio
VOTO (da 1 a 5)
:
5
This film is an experiment in cinematic communication of real events without the help of intertitles, without the help of a story, without the help of theatre. This experimental work aims at creating a truly international language of cinema based on its absolute separation from the language of theatre and literature. Recitano così le brevi note introduttive al film del 1929 di Dziga Vertov, che da anche il titolo a questo disco dei Cinematic Orchestra scritto ed eseguito nel 1999 (e pubblicato dalla Ninja Tune nel 2003), proprio per suggerire una colonna sonora a questa bellissima opera. E chi ha colto in quelle frasi una possibile interpretazione avente la Musica come soggetto, probabilmente non è tanto fuori strada: allo stesso modo in cui in questo film-documentario il cinema è oggetto di sé stesso, tramite l'alternanza di visione in prima e terza persona e il monitoraggio di un operatore cinematografico che visita qualsiasi posto con la sua macchina da presa, anche la musica strumentale spesso riesce a comunicare un'infinità di cose senza ricorrere ad alcun linguaggio esterno. Prima di vedere il film, recepivo ed eventualmente ragionavo sulle sensazioni e gli stimoli della musica tramite le note (non sono presenti liriche), al limite tramite la tracklist, allo stesso modo nel film tutta la comunicazione è affidata alle immagini, sono assenti dialoghi e didascalie e gli unici elementi informativi di tipo testuale li ricaviamo dai giornali inquadrati o dalle insegne dei negozi. Se prendessimo questo disco separatamente, potremmo notarne l'ottima fattura, probabilmente ci si accorgerebbe abbastanza in fretta che si tratta di una colonna sonora, riconosceremmo l'interessante avvicendamento tra strumenti provenienti da diverse tradizioni musicali che si uniscono sotto composizioni che, a guardar bene, di classico e passato mantengono solo alcune maniere. Ma la vera gioia per i sensi è goderlo in sincronia con le inquadrature e le riprese di Vertov: quelle di una giornata nell'Unione Sovietica della fine degli anni '20, di una realtà urbana e per molti aspetti contemporanea a noi che si sposa veramente bene con gli anacronismi di quegli scratch e breakbeat delle musiche; e c'è da godere ancora di più, dato che quello che viene presentato ai nostri occhi è un autentico capolavoro di arte e intelligenza: le tecniche utilizzate (nella fotografia e nel montaggio), la scelta delle immagini e la regia riescono ancora oggi a stimolare noi, pubblico degli effetti speciali e del cinema in digitale (se si tiene conto che è stato realizzato 80 anni fa...!). Ad ogni modo, si è detto tanto ma si è detto poco: quello che posso consigliare è di prendere comodamente posto in sala, lasciarvi prendere dai musicisti orchestrati da Jason Swinscoe, immergervi nelle immagini e nelle note. Tra fotografie che rivivono nei frame circostanti e riprese eroiche, tra le elettroniche e i pianoforti, il sassofono e la batteria; tra i segreti di "Dawn" e il passo e la brillantezza di "The Awakening Of A Woman (Burnout)" (che mi ricorda un po' alcuni episodi firmati Nightmares On Wax), le corpose ritmiche del contrabbasso in "Reel Life (Evolution II)" e la semplice ma carica emotività degli archi di "Evolution (Versao Portuense)", l'energia e la spinta di "Theme Reprise" e il composto e affascinante quattro quarti di "All Things". Da sentire e da vedere. |
TRACK LIST |
The Cinematic Orchestra - Man With A Movie Camera
(Ninja Tune 2003)
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BEATZ |
All tracks written by J. Swinscoe, J. Ellis, L. Bowie, N. Favors, N. Beasley, P. Carpenter, P. France, R. Mitchell and T. Chant |
SCRATCH |
All scratches by Patrick Carpenter |