CLEMENTINO - I.E.N.A.
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L'ultima volta che ho visto Clementino su un palco era grosso modo un anno fa, in un piccolo locale della mia città (Benevento): ha tirato giù tutto, mura comprese. Non che sia una vera e propria novità, Clemente ha sempre sfoggiato un'attitudine smaccata per la performance live e l'improvvisazione, calcando le assi con una naturalezza più unica che rara. Nonostante la lunga serie di colpi andati a segno, "Napolimanicomio" non riusciva tuttavia a coglierne con la dovuta precisione questa dote a causa di un'eccessiva dispersività, un po' come se, giunto al primo impegno di un certo peso, l'mc avesse quasi esagerato nella scelta dei featuring (trasversali: da nord a sud) e della varietà musicale. Eppure, considerando le sue collaborazioni più recenti e, soprattutto, le velleità di un disco come "Afterparty", l'incontenibilità di un estro che sembra non avere confini assume tratti meno caotici, è l'espressione di un'urgenza che, piaccia o meno, si manifesta sia nel freestyle che nei pezzi più ragionati, nell'underground totale di un "Sabt a Napl" e in un progetto con Fabri Fibra a nome Rapstar ("Non è gratis", già in uscita a fine gennaio). "I.E.N.A.", acronimo di Io e nessun altro, ne è appunto la dimostrazione, perché sebbene la tracklist sia stata accorciata fino ai canonici dodici brani (un remix incluso) le strade percorse sono tante, incrociando il microfono con nomi spaventosi (R.A. The Rugged Man e Ill Bill, in pratica due geni del Rap) e affidando ciascuna produzione a un beatmaker differente (supervisiona Night Skinny). Non voglio girarci attorno, qualche sbavatura a mio avviso c'è e si percepisce fin dai primi ascolti, ma il dato importante di "I.E.N.A.", quello che interessa maggiormente, è l'emergere di un talento nel quale convivono tecnica e personalità, ironia (tanta!) e consapevolezza, spontaneità ed orgoglio, centrando quegli stessi equilibri che molti rapper mainstream non riescono neppure a sfiorare. Il secondo disco di Clementino, in altre parole, sembra riuscire laddove i più hanno fallito, cioè trovare una lettura di mezzo tra l'underground meno oltranzista e la possibilità di rivolgersi a una platea mediamente ampia, senza (s)cadere in patetiche americanate o, peggio, nella creazione ragionata di un personaggio, un prodotto da vendere sul mercato. In linea teorica, ad esempio, "Rovine" (gran beat in levare di Bioshi Kun), "Toxico" (anche Shablo strizza l'occhio al Reggae) e "La mia musica" (<<sulla genesi del Rap>>) sono tre potenziali e dignitosissimi singoli che combinano nel migliore dei modi appeal radiofonico ed estetica Hip-Hop, ma anche quando c'è da accentuare indole e spigoli, si vedano la furia distruttiva di "Animals", i paesaggi distopici (neppure tanto) di "Butterfly effect" o l'introspezione di "Risata di una i.e.n.a.", Clemente non esaspera mai la propria identità, la capacità di intrattenere e la musicalità del suo Rap. Piuttosto, si affida a un'interpretazione coerente con le diverse anime (non soltanto musicali) che lo compongono, racconta se stesso e Napoli, riassume percorsi e passioni, salta tra italiano e dialetto, tra flow di volta in volta differenti; e, più di tutto, sembra davvero divertirsi come se fosse ancora all'inizio. Malgrado un remix che proprio non funziona, una strofa abbastanza sciatta di Ill Bill, un passaggio a vuoto ("Se ne cade", la parentesi Videomind, è un po' isolata nella totalità del disco) e, giudizio personale, un paio di beat più debolucci ("Funk e therivati" e "Finale di fuoco"), "I.E.N.A." rappresenta quindi compiutamente la traiettoria in ascesa di Clementino, figura che, per carisma e competenza, in ogni caso non rischia di confondersi tra i tanti cloni più noti e titolati. Un live, quanto prima, è proprio ciò che ci vorrebbe. |
TRACK LIST |
Clementino - I.E.N.A.
(Relief Records EU/Audioglobe 2011)
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BEATZ |
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