Clementino - Miracolo!
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Seguo la parabola artistica di Clemente Maccaro grosso modo dal principio, dalle prime esibizioni come freestyler ai video amatoriali con Uomodisu, ne ho ascoltato l'intera discografia (da solista e non) e sono giunto alla conclusione che questi ultimi due/tre anni ne abbiano decretato un'involuzione che è sotto gli occhi di chiunque intenda notarla. L'uso dell'italiano e un lessico limitatissimo (con irritante abuso di termini quali fratè, fratellì o fratem' e una cascata di aggettivi dimostrativi e pronomi personali), laddove in passato Clementino era un vulcano di idee, flow articolati, accenti, rime interne e doppie, sono il sintomo di un appiattimento tecnico inesorabile, pensiero che emerge spesso anche quando si discute del suo amico Fabrizio Tarducci - ma c'è il rischio di sforare ed essere fraintesi, dunque conviene tornare alla recensione... Da questo punto di vista, "Miracolo!" sembra cominciare lì dove "Mea culpa" terminava e pur evidenziando subito una spiccata densità (l'edizione jam conta ben ventotto brani per quasi due ore di durata) se ne percepisce altrettanto rapidamente l'enorme prevedibilità: si sopporta a stento l'ennesima traccia sul tema ganja ("Fumo"), ripeterci lo stesso concetto di continuo no; le descrizioni di Napoli e del meridione in generale (ad esempio "Solo un giorno nel quartiere") sono retoriche, delle cartoline che non graffiano mai sotto la superficie; gli episodi più orecchiabili sono zuccherosi ("Luna"), Pop ("Sotto le stelle"); l'inventiva, la capacità di dipingere immagini, è ridotta al minimo sindacale (<<parli troppo e non sei ancora nessuno/io rispettoso ma il mio flow ti suona nel culo>> mi ha fatto impallidire); di storie sentite cento volte ne contiamo qualcuna ("Notte", "Dal centro all'hinterland"), di robe indefinibili e indifendibili idem ("El señor", "Boom"); per finire, una quantità smodata di ritornelli martellanti e i soliti effettacci sulle voci. Ah sì, ci sono anche "Da che parte stai?", che ha incassato encomi già a scatola chiusa per la partecipazione di Pino Daniele in una delle sue ultime registrazioni, peccato si tratti di un altro passaggio innocuo, e "Selvaggi", che al sax di James Senese concede solo la coda conclusiva. A questo punto avrebbe senso chiedere: non c'è nulla da salvare? Quesito che tuttavia riterrei sbagliato, quello corretto è: "Miracolo!" è il meglio che ci si possa aspettare da un mc come Clementino? Sì, perché volendo potremmo sottolinearne di nuovo l'innata simpatia (vedi l'ironia a tinte amare di "Cos cos cos"), potremmo elencare una ad una le barre più fighe del disco, potremmo sezionare la tracklist isolando i pregi dai difetti; a cosa servirebbe, però? Di fronte a una prova che avrebbe dovuto indicare l'avvenuta maturità artistica del rapper partenopeo non ci si può certo accontentare di una selezione ottenuta per sottrazione, così come è paradossale rendersi conto che la qualità spicca un balzo verso l'alto quando il microfono è in mano a terzi, mi riferisco a Salmo, Sangue Mostro, Ensi, Paura, Op'Rot (un altro livello!) e quanti sfilano in "Messaggeri del Vesuvio II". E' un giudizio duro, me ne rendo conto, in parte motivato dalla delusione per un percorso che capisco a fatica: il ricorso a linguaggi musicali mainstream ha un'importanza marginale, non determinando da sé il valore assoluto di "Miracolo!", la quantità di potenziale inespresso, l'assenza di un'introspezione adulta e un'impronta resa frammentaria per la mole di materiale, featuring e sound, sono invece ragioni più che valide per ritenersi delusi da un progetto che difficilmente lascerà una scia negli anni a seguire. |
TRACK LIST |
Clementino - Miracolo!
(Universal Music Italia 2015) CD 1
CD2 - Miracolo Jam!
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BEATZ |
CD 1
CD2 - Miracolo Jam!
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