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Il dato più importante di "Giorni perduti", quello che durante l'ascolto si mostra con maggiore convinzione, è la centralità che Cloud riserva ai contenuti, protagonisti in pressoché tutti i brani dell'album. L'mc, all'esordio, si dedica infatti anzitutto a una sobria introspezione realizzata attraverso racconti, ricordi e riflessioni, nullla che vi farà gridare al miracolo, tuttavia è un buon punto da cui partire per distinguersi da chi persiste ad annacquare l'Hip-Hop con pietosi cliché per adolescenti. Specie se, fa piacere notarlo, le collaborazioni di cui Cloud si circonda rimangono le medesime, sia al microfono che alle macchine: da un lato Word (che bello risentirne la voce!), Jack Makkia e Swelto, dall'altro un pugno di emergenti piuttosto capaci, cito solo il delizioso taglio di sample della titletrack ad opera di Smith. L'unico limite, se è così che bisogna intenderlo, va rintracciato in una dimensione tecnica che, per varietà, metriche e flow, non mostra guizzi straordinari, il che si nota particolarmente in un progetto che si allunga fino a sedici tracce; per il resto, "Giorni perduti" è un'uscita lineare ed equilibrata, un lavoro dal quale trarre i dovuti insegnamenti per riuscire a migliorarsi in futuro. |
(Bra) |
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TRACKLIST |
NOME Cloud TITOLO DISCO RUOLO CONTATTI |
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