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Coez - Senza mani
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Reviewed by Jonathan
Chiusa, o semplicemente interrotta, l'esperienza coi Brokenspeakers, Coez ha intrapreso la carriera solista e, forse, un percorso che molti fan integralisti potrebbero non condividere (per ulteriori ragguagli potete leggere l'intervista di questo mese). In attesa del nuovo album (prodotto da Riccardo Sinigallia, quello che molti lettori rapmaniaci ricorderanno come membro de La Comitiva e voce del ritornello di "Quelli che benpensano"), possiamo parlare di questo EP, da considerarsi più un progetto a sé stante che una vera e propria anticipazione del lavoro in arrivo. Una cosa va detta subito: "Senza mani" distanzia e distingue Coez sul piano formale in maniera abbastanza netta, pur restando più o meno invariato l'aspetto puramente contenutistico. L'approccio scanzonato di Coez si è avvicinato moltissimo alla formula canzone ed emergono alcune interessanti parentele musicali, interessanti soprattutto perché spontanee. Un brano come "E invece no", nonostante il chiaro marchio british friendly, si colloca a metà tra un Vasco Rossi e un Rino Gaetano (soprattutto a quest'ultimo) nel descrivere ironicamente una realtà in fondo amara (insomma, quel <<guardo negli occhi mia madre e le giuro che smetterò>> non è da prendere come un semplice divertissement, a mio parere). Il filo conduttore di tutto l'album è, oltre al sound fortemente vicino alla Club Culture britannica contemporanea (tutto ad opera di Sine, che pur non sfociando nella Dubstep ci gira spesso attorno), la volontà da parte di Coez di aprirsi a nuovi orizzonti musicali che solo i più disattenti possono semplicemente ricondurre a un suono strettamente urbano. I brani, per quello che è il mio personalissimo gusto, funzionano proprio grazie a questo atteggiamento non eccessivamente serioso e tuttavia mai troppo celebrativo di alcuna abitudine distruttiva. L'unico brano che non convince, nell'insieme, è "Stalker", causa un flow un po' troppo monotono, mentre le altre tracce scorrono in maniera piacevole, con menzione d'onore per "E invece no", divertente e cantata in maniera migliore rispetto alle altre. Apprezzabile, anche se non sempre al servizio del significato, la capacità di scrivere, che rispetto alle cose coi Brokenspeakers si distingue per una maggior leggerezza. Interessante il modo di approcciarsi alla melodia, partendo da un cantato che è tutto fuorché perfetto, facendo emergere in maniera evidente la priorità assoluta che è riservata all'espressività. Concludendo, un prodotto che non cambierà la vostra vita ma sicuramente vi lascerà con la curiosità di vedere dove porta il percorso qui iniziato e, se siete nel mood giusto, con una certa voglia di birra e cocktails. |
TRACK LIST |
Coez - Senza mani
(Undamento 2012)
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BEATZ |
Tutte le produzioni di Sine |
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