Das EFX - Dead Serious
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
4
Una volta, durante un'intervista, Skoob ammise di non sapere se i Das EFX fossero più conosciuti per "They Want EFX" che non per "Mic Checka". E pensando all'esordio di un duo che si accingeva a dare una sterzata alla metrica Hip-Hop modificandone ancora una volta la natura, facendo crescere un altro rametto nel grande albero, il dubbio viene effettivamente anche a noi e ciò conferma la grande consistenza di due pezzi ben incastonati nelle liste dei più grandi di tutti i tempi, anche a distanza di decenni. "Dead Serious", breve cenno storico, arriva sugli scaffali dei negozi dopo che Drayz e Skoob si aggiudicano il secondo posto di un talent show organizzato dagli EPMD, che quella sera stessa rimangono così impressionati dalla loro esibizione da proporre loro la possibilità di un contratto discografico. Erick e Parrish sono sulla stessa lunghezza d'onda: fatecene altre nove come questa e vi facciamo diventare famosi. Ne conseguono dieci tracce di assoluto spessore, che fanno conoscere alla massa uno stile metrico rivoluzionario impostato sui famosi suffissi iggety, diggety e similari, intricati scioglilingua contenenti infiniti giochi di parole, un flow a fuoco rapido dalla dizione cristallina frutto di anni d'allenamento e un mare di riferimenti e citazioni alla cultura popolare americana, che bisognerebbe conoscere a fondo per poter apprezzare in pieno i testi. Vi sono pezzi dove in ogni linea è riscontrabile l'allusione ad uno show televisivo, un telefilm, una pubblicità, un jingle per bambini, intelligenti citazioni metaforiche vanno a sostituire i più tradizionali termini utilizzati per il bragging (<<call me Butterfingers cause I drippedy-drop umm, 'nuff styles>>), giochino stilistico sul quale sono imperniati molti dei testi, e questi si alternano a episodi di storytelling puro, altro esercizio che riesce bene a Skoob tanto quanto a Drayz, creando temi che arrivano persino a toccare l'esilarante (scovate l'argomento di "Looseys" e giudicate voi...). Il saper utilizzare la fantasia per creare storie fu proprio la qualità che impedì all'epoca ai Das EFX di essere bollati come dei semplici spezza-sillabe poco inclini alla versatilità, evitando di intrappolarli in uno stile metrico che da un lato li contraddistinse con immediatezza - e ne determinò un discreto numero di imitatori - e dall'altro avrebbe altrimenti rischiato di porre dei limiti al riconoscimento delle loro ampie capacità. La produzione non è curata dagli EPMD ma è ad essi fortemente ispirata. La maggior parte del lavoro compositivo è difatti a nome del team Solid Scheme, composto da Derek Lynch e Chris Charity (R.I.P.), e il risultato, nonostante il continuo riciclo di pezzi utilizzati da migliaia di altri produttori (qui, va detto, suonano meglio che altrove), è un Funk martellante e scuro che rende molti dei pezzi grezzi ed ossessivi, eccezion fatta per le sole "Jussummen" e "If Only", musicalmente meno cupe delle altre. La pesca attinge da James Brown, Otis Redding, The Meters e The Emotions, la cui "Blind Alley" è campionata in più tracce (con particolare menzione per la potente "Klap Ya Handz", esibita al talent show di cui sopra), diversi sample vocali utilizzati per i ritornelli usano pezzi degli EPMD stessi, e il tutto riesce a trasmettere quel senso squisitamente claustrofobico dato, ad esempio, da brani come la granitica "Brooklyn To T-Neck", esplicito omaggio a Sermon, nonché dalle magistrali e soffocanti "Mic Checka" e "They Want EFX", i due pezzi da novanta di cui sopra, nonché da un altro classico del repertorio Das, quella "Straight Out The Sewer" che funge quale ideale metafora per sottolineare la chiara provenienza underground del duo. Un disco più avanti dei suoi tempi, che anche nel duemilatredici gode di ottima salute. |
TRACK LIST |
Das EFX - Dead Serious
(EastWest Records America 1992)
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BEATZ |
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SCRATCH |
All scratches by Dj Rhythm |