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DEAD PREZ - LETS GET FREE
Reviewed
by Bra
VOTO
(da 1 a
5) :
5
La musica può cambiare l'esistenza di una persona? Difficile dirlo. Di certo può cambiare (a volte radicalmente) il modo in cui questa viene vissuta. La conoscenza, intesa quale indispensabile consapevolezza di ciò che siamo e ciò che ci circonda, è un valore di primaria importanza che ancora oggi, nella meravigliosa era della globalizzazione, trova una maturazione spesso insufficiente nelle coscienze umane. La risposta, il più delle volte, sta nella parola: descrivere la realtà per quella che è significa offrire un insieme di concetti alla personale interpretazione di chi ascolta, costruendo una base per riconquistare la propria libertà: "Lets Get Free". Il disco d'esordio dei Dead Prez ha suscitato un certo interesse fin dalla sua uscita, SticMan ed M1 hanno raccolto l'eredità dei Public Enemy attualizzando secondo i suoni del duemila un Hip-Hop radicale, che considera fasulla la politica nel suo insieme e cerca di esprimere l'identità e i problemi di un'intera comunità. In "Lets Get Free" i testi rivestono infatti un ruolo di assoluto protagonista e bisogna ammettere che la cosa, nell'Hip-Hop di oggi, accade sempre più raramente. I Dead Prez affrontano temi e problematiche di una certa rilevanza con uno stile asciutto, sobrio e diretto, a cominciare da "I'm A African", una fiera dichiarazione delle proprie origini (<<My life is like roots it's a true story/it's too gory for them televised fables on cable/I'm a runaway slave watching the north star/shackles on my forearm, runnin with the gun on my palm/I'm an african, never was an african-american>>), "Behind Enemy Lines", aspra condanna del sistema carcerario attraverso le storie di Fred Hampton Jr. (black panther arrestato per ragioni politiche) e Triple K (soprannominato così per aver commesso tre omicidi), "'They' Schools", la cui critica al sistema scolastico può essere riassunta in una strofa del ritornello che dice <<they schools can't teach us shit/my people need freedom, we tryin' to get all we can get/all my high school teachers can suck my dick>>, "Police State" (<<What is the State? The State is this organized bureaucracy/it is the police department, it is the army, the navy/it is the prison system, the courts, and what have you/this is the State, it is a repressive organization>>). Sarebbero davvero tanti i passaggi da citare, perché in "Lets Get Free" ogni traccia ha una sua collocazione e ogni rima il suo peso, per questo trovo possa essere utile seguire il disco attraverso una lettura preliminare dei testi: lo sforzo, almeno in questo caso, verrà ampiamente ripagato. Rimane da dire qualcosa a proposito della produzione musicale, divisa abbastanza equamente tra gli stessi Dead Prez, Hedrush e Lord Jamar (più Kanye West in una traccia): la consistenza delle batterie e l'utilizzo di suoni il più delle volte scarni, ipnotici, in parte sintetizzati, accompagna nel migliore dei modi l'incedere del duo, mantenendo una funzione secondaria che non sovrasta mai il loro Rap. <<All y'all records sound the same/I'm sick of that fake thug, R&B, rap scenario all day on the radio/same scenes in the video, monotonous material, y'all don't here me though/these record labels slang our tapes like dope/you can be next in line, and signed, and still be writing rhymes and broke...>>. L'Hip-Hop non è quello dei video milionari passati a ripetizione da MTV, riuscite a capirlo o no? |
TRACK LIST |
Dead Prez - Lets Get Free
(Loud Records/Relativity
2000)
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BEATZ |
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