Erick Sermon - E.S.P. (Erick Sermon's Perception)
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Reviewed by
Paolo HCM
VOTO (da 1 a 5)
:
2,5
Nello scorso mese di giugno passano gli EPMD in Europa e non posso che correre a Den Haag (L'Aia), dove il duo statunitense decide di far tappa. Oltre al fatto che non avevo mai sentito Erick e Parrish dal vivo, l'imminente uscita del lavoro di E Double risultava una motivazione aggiuntiva. Sempre da pelle d'oca riascoltare i vari classiconi di entrambi, ma un campanello d'allarme l'avevo captato appunto durante quella serata, intuendo che "E.S.P." non sarebbe entrato esattamente tra le migliori uscite di Erick Sermon... A dir la verità, è già da qualche anno che il membro degli EPMD non ci dà prova del suo vero talento e forse proprio grazie all'orrida copertina in alto se ne può intuire il motivo: soldi, gioielli e donne orbitano per ora nell'iride di Erick, probabilmente offuscando un po' la vista di un purista assoluto dell'Hip-Hop. "Erick Sermon's Perception" esce sotto Def Jam e per l'occasione il rapper newyorkese decide di fidarsi solo delle proprie mani (capaci di grandi cose, in passato) per il sound: abbiamo dodici tracce più intro, outro e uno skit che spacca il disco in due parti. Fin dai primi ascolti, s'intuisce che Sermon voglia dare un taglio molto musicale al lavoro, quasi da club, anche se i suoni che vanno per la maggiore oggi sono molto diversi da quelli proposti: la sensazione, quindi, è la stessa che si prova di fronte a un oggetto un po'... kitsch! Troppo tamarre tracce tipo "Jack Move" e "Still Getting" e troppo mielosi e fuori luogo i ritornelli di "Neva Take" e "Daydreamer"; mentre sono del tutto decontestualizzate, a livello musicale, "One Shot" e la funkettona "Clutch", nonostante la presenza di Method Man e Redman, a loro volta risucchiati nella mediocrità del progetto. Tra le collaborazioni ritroviamo anche Sheek Louch in "Make Room", che invece pare perfetto per questo tipo di sonorità, dandomi l'ennesima conferma che sia un mc spesso sopravvalutato. Ma Erick viene accompagnato anche da qualche voce femminile, come nel ritornello di "Serious", tra gli episodi meno fiacchi, e addirittura la bella Faith Evans, riesumata in "With You", dove la signora Wallace dà prova delle sue splendide doti vocali. Tra le poche tracce riuscite, segnalo anche "The Sermon", che apre il disco: Erick è finalmente da solo e rappa praticamente su una cover, più che su una strumentale, visto che il sample di Dexter Wansel viene riproposto pari pari all'originale. Altro episodio positivo, per concludere, quello di "Culture", duetto nel quale Sermon e Fish Grease forniscono una prova di buon livello tecnico. In sintesi, "E.S.P." è un lavoro fragile, che trova poca compattezza al suo interno sia sul versante musicale che su quello lirico. Personalmente, mi piacerebbe vedere Erick Sermon accompagnato e supportato da volti diversi, in grado di ispirarne di nuovo quel suono crudo e potente che pare aver perduto nel corso degli ultimi anni. A chi abbia voglia di mettersi ad ascoltare il cuore pulsante e l'anima degli EPMD, consiglio quindi di comprare una bella DeLorean e tornare indietro nel tempo di una ventina d'anni. In una parola? Delusione! |
TRACK LIST |
Erick Sermon - E.S.P. (Erick Sermon's Perception)
(Def Squad Records 2015)
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BEATZ |
All tracks produced by Erick Sermon |