FRITZ DA CAT presenta FEDE E FABRI FIBRA - BASLEY CLICK THE ALBUM
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Nel mio immaginario "Basley click the album" è da sempre il disco di Hip-Hop italiano che ha chiuso a doppia mandata un periodo di quasi due lustri, dando il via ad un limbo superato solo qualche anno dopo (ovvero da "Mi fist" in poi). Le ragioni sono di natura diversa: per cominciare, la sua uscita coincise con la chiusura di AL Magazine, che proprio nel suo ultimo numero (53, febbraio/marzo 2001) ne proponeva una significativa recensione di ZKR; al tempo stesso si trattava anche dell'ultima apparizione di Fritz Da Cat, che tra il novantotto e il duemilauno aveva lanciato sul mercato ben tre prodotti ufficiali, entrando così di diritto nella memoria storica di ciascun b-boy; infine, tema che cercherò di argomentare in maniera più dettagliata, "Basley click" concretizzava il necessario affrancamento dall'hardcore più rigido, conservando però un'estetica ed una dignità strettamente Hip-Hop. Il terzetto era formato da Fritz, Fede e Fabri, i quali, oltre alla medesima iniziale, condividevano il raggiungimento quasi in contemporanea della rispettiva maturità artistica. Il primo, come si è già accennato, era riuscito ad accumulare un bel po' di credito grazie a "Fritzdacat" e "Novecinquanta", l'mc dell'Area Cronica, al fianco di Dafa, aveva invece all'attivo due album ed un EP (oltre a numerose apparizioni collaterali), il Tarducci, tra Uomini Di Mare e Teste Mobili, macinava tonnellate di strofe. "Basley click" diede ad ognuno di loro la possibilità di misurarsi con un progetto che, per contenuti ed estetica, non rappresentava l'ovvia prosecuzione di quanto fatto in precedenza, bensì il passaggio verso un approccio più audace ed emancipato, distante dalle contraddizioni e dai tic che, puntualmente, emergevano in gran parte dell'Hip-Hop italiano. Se Fritz, infatti, scelse di adottare un registro piuttosto melodico, riservando particolare attenzione alla componente ritmica (molto articolata) e al modo in cui questa guidava i vari sample (alcuni facilmente riconoscibili: Morricone, Ahmad Jamal, Vangelis), Fede e Fabri Fibra diedero un'impronta ugualmente libera - se non rischiassi di essere frainteso direi nuova - al loro Rap, abbandonando, rispettivamente, le costrizioni di un gruppo come i Lyricalz e la ricerca quasi esasperata della rima ad elevata complessità. Tale coesione traspare chiaramente sia negli episodi più ironici e pindarici, ad esempio "Sei il nostro idolo", "Da parte mia", "Dico a voi" e "Sei cavaliere?" (tutti caratterizzati da una concatenazione di immagini senza alcuna logica apparente), sia in quelli dotati di maggiore istintività, come "Meglio così", "Tanto vale dirselo" e "Non capisco" (interpretazione magistrale di Fabri e Al Castellana su una battuta lentissima). Stesso dicasi per le ottime collaborazioni di Lugi, Nesli (addirittura con una traccia tutta per sé) e Turi, non, viceversa, per quella di Seca Sek, che su "Marziane arti marziali" porta la propria tecnica (straordinaria) alle estreme conseguenze, alterando gli equilibri di cui sopra. In generale, "Basley click" era un prodotto leggero e di facile assimilazione (in senso positivo), perciò, osservato a distanza di quasi dieci anni, se ne percepiscono ancora tanto la carica innovativa, quanto il valore intrinseco; conclusione, questa, decisamente amara se pensiamo alla direzione che l'Hip-Hop italiano avrebbe potuto imboccare e a come, al contrario, andò a finire. |
TRACK LIST |
Fritz Da Cat presenta Fede e Fabri Fibra - Basley
click the album
(Basley Records 2001)
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