FUOCO NEGLI OCCHI - INDELEBILE
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Reviewed by Riccardo Orlandi
Chi conosce i Fuoco Negli Occhi sa cosa potersi aspettare da un loro nuovo disco: il delirio di tecnica che li ha resi una delle realtà più interessanti dell'underground italiano è sempre stato il loro punto di forza, assieme a un'attitudine tutt'altro che arrogante, molto legata alla strada - strada nel senso di quotidianità, non come irreale celebrazione di atteggiamenti criminali. Dopo "Graffi sul vetro" e "Full immersion the street album" - senza contare l'ottimo disco solista di Brain - il gruppo è arrivato alla terza prova e l'ha ampiamente superata creando un disco maturo e coerente con il percorso fatto fin qui, seppur non esente da rilevanti innovazioni. Parlo del tanto discusso - e, probabilmente, discusso a sproposito - orientamento dei suoni verso certe influenze provenienti dall'Elettronica (Drum'n'Bass, Dubstep). Le precisazioni da fare sono due: la prima è che, su un totale di quattordici tracce (escludendo i remix), le atmosfere elettroniche sono meno della metà; il secondo appunto è sul fatto che nel valutare queste scelte bisognerebbe trascendere i gusti personali e cercare di constatarne la qualità: c'è chi fa Rap sulla Dubstep con metriche piattissime e un'interpretazione identica a quella che userebbe su un classico beat Hip-Hop, mentre Brain (pare essere lui il maggior fautore di questo gusto musicale) e soci adattano alla perfezione la loro interpretazione alla violenza e alla ritmica delle basi, con risultati eccellenti come solo dei maestri dell'extrabeat potevano fare. Aldilà di questa doverosa premessa, possiamo tranquillamente constatare che il disco è più che riuscito: un paio di pezzi presentano un impatto sonoro e tecnico che ribalta letteralmente l'ascoltatore ("Chi ha parlato!?", "Mic megalo", "Don't touch my brain") e globalmente il livello di complessità dei testi è altissimo - per non parlare della velocità - ma non sta tutto qui. Le tracce d'impatto si alternano ad episodi diversi, come lo storytelling in prima persona di "Storie", le riflessioni fatte senza prendersi troppo sul serio ("E' inutile", "Il vizio") e quelle, invece, drammatiche ("Trono senza memoria"). Non mancano nemmeno pezzi in cui emerge il reale modo di vivere la musica del gruppo, tra umiltà e amore per l'Hip-Hop ("Non fa per me", "Indelebile"). Il suono è incredibilmente omogeneo se si considerano i diversi stili musicali dei produttori, che spaziano da Dj Shocca a Ceri dei Rap'n'Bass, passando per Nada con le sue onnipresenti chitarre. La vocazione internazionale del collettivo viene espressa dal Rap in francese di Prosa, dall'ottima voce di Micha e quindi elevata dalla presenza di Orifice Vulgatron, dei Foreign Beggars, e di Specta, della Saïan Supa Crew, entrambi bravissimi e in linea con i suoni del disco. In definitiva, il terzo prodotto della crew bolognese non delude le aspettative: anzi, spinge le loro caratteristiche peculiari all'ennesima potenza. L'impatto tecnico di Brain e Chiodo, il trasporto di Prosa e la voce di Micha costituiscono oramai una garanzia di successo per un collettivo che è stato forse di tanto in tanto sottovalutato, ma che costituisce uno dei progetti più riusciti nell'ambito dell'underground italiano. |
TRACK LIST |
Fuoco Negli Occhi - Indelebile
(La Grande Onda 2012)
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BEATZ |
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