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FRITZ DA CAT - FRITZDACAT
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Uscito dopo molti sforzi a cavallo tra il 1997 ed il 1998 e subito ristampato perché accolto in maniera decisamente positiva dai b-boys italiani, "Fritzdacat" rappresenta buona parte dell'Hip-Hop nostrano di quel periodo e fa da vetrina a molti dei suoi esponenti più apprezzati. Il gatto mette assieme un meltin' pot tutto tricolore che parte dalla Calabria ed arriva fino all'estremo varesotto, l'occasione è ghiotta, specie per un produttore che dopo alcune collaborazioni si lancia finalmente nel suo primo progetto ufficiale, e non va bruciata. Il fedele Akai950 è al posto suo, i vinili poggiati a turno sul giradischi sono quelli giusti, il fiuto da campione c'è...diciassette tracce per mettere a segno il colpo, riuscendoci. Musicalmente parlando, "Fritzdacat" è un disco che a mio avviso va leggermente al di sopra della media dei prodotti italiani di quegli anni: nonostante le occhiatine che Fritz rivolge all'America siano abbondanti (ed evidenti), la sua capacità di costruire basi è innegabile. Tra cartoni animati entrati nella storia, vecchi e polverosi dischi italiani degli anni '70 ed ispirazioni che provengono dal classico background musicale del beatmaker Hip-Hop d.o.c., Fritz Da Cat non ne sbaglia neanche una, le sue produzioni (quale più, quale meno) possiedono un carattere notevole, l'atmosfera è ben equilibrata e gli spunti degni di particolare attenzione sono molti: si comincia con "La famiglia" e si prosegue con l'ottimo interludio dedicato ai Lordz of Vetra, notevoli "Nuovi risultati", "Sucker per sempre" e "Neurodeliri", lasciano il segno anche "A senso unico", "Incontro al mondo", l'interludio firmato da Goedi e "De stijl", fino alla breve chiusura di "That's all". Tutte premesse generalmente onorate dai signori rappers, i nomi presenti sono infatti (senza considerare le assenze del caso) una grossa fetta dell'mcing italiano targato seconda metà anni '90. La famiglia Cellamaro è al gran completo, Esa in piena positività Otierre, Marya in un pezzo straordinariamente concreto (<<Ho imparato a non alzar lo sguardo troppo oltre/a non oltrepassare l'orizzonte/nel breve periodo/a vivere ogni giorno come fosse l'ultimo/a fare della vita una ricerca a senso unico>>), Tormento in una efficace autocelebrazione dell'Area Cronica e - se non ricordo male - per la prima volta nei panni di Yoshi Torenaga. Altro punto a favore dell'Area è quello offerto da Didez e Left Side in "Incontro al mondo", che fortunatamente ci fa dimenticare la banale dichiarazione d'amore dei lascivi fidanzatini Lefty & SabSis... Per la Sano Business abbiamo un Bassi canterino e mediocre e la Cricca dei Balordi in una delle loro migliori performance. Si respira aria di Robba Coatta invece con Turi e Compari (molto bella la loro traccia) e Piotta coi suoi "Punti di vista" (...anzi: IL punto di vista!...). Impeccabili come da manuale Mauri B e Dj Lugi, il primo cerebralmente perso nei propri deliri, il secondo nel suo solito show di incastri ed ironiche metafore. Menzione speciale per Gruff/Cantabal, che attraverso le sue folli rime si lancia prima in una colorita invettiva ai danni di Dj Jad che potrebbe zittire anche i più appassionati articolotrentuniani (<<tu sei il male per l'Hip-Hop/tu sei marcio/sei peggio di un nazo per gli ebrei/vai stronzo col tuo stile Casadei/ma leva la mazurca dai coglioni miei>>) e poi spara a zero alla sua classica maniera contro l'acerrimo nemico di sempre: il sucker... Tanta carne al fuoco insomma, specie per chi (come me...) ricorda con affetto quegli anni, ma anche per chi volesse semplicemente scoprire com'era messo l'Hip-Hop italiano nell'ormai lontano millenovecentonovantotto. |
TRACK LIST |
Fritz Da Cat -
Fritzdacat (CD
Club 1998) *
* La ristampa del cd contiene la traccia "Sucker per sempre" (Cantabal feat. Uga Baud) al posto di "1 vs 2" |
BEATZ |
Tutte le produzioni di Fritz Da Cat eccetto per la traccia #13 di Goedi |
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