GDot & Born # Confidence Presents GDot & Born Featuring Edo. G

Dalle informazioni che avevamo carpito nei mesi scorsi in rete, questo progetto si sarebbe dovuto strutturare diversamente da come oggi ci viene presentato: sapevamo difatti che il sempre più apprezzabile Confidence aveva programmato nel suo calendario un EP col concittadino Edo. G e che, nel contempo, i due stavano promuovendo un duo di Boston, GDot & Born, desideroso di trasformare la propria gavetta in qualcosa di ufficiale. Arriva così sugli scaffali, fisici e virtuali, un disco unico che si traduce nella coesistenza delle due idee, detenendo quale minimo comune denominatore l'abile produzione di Confidence. GDot e Born sono due mc's nella media, sicuramente apprezzabili anche se tecnicamente non certo eccelsi, il primo presenta un flow più meccanico, alternando prestazioni di buonissimo livello - su tutte la sua strofa in "About These Problems" - ad altre ben più ordinarie, talvolta non aiutate dal senso confusionario dato dalla scelta di introdurre sovraincisioni vocali leggermente fuori tempo; il secondo è colui che tende a rimanere impresso per la scioltezza nella dizione, spesso accostata a un flow che accelera senza intoppi ("Class Is In Session"), risultando senza dubbio più accattivante. Entrambi non sono esenti da qualche difettuccio metrico e la struttura fissa strofa/ritornello/strofa diventa un po' troppo prevedibile a lungo andare, ma il lavoro generale è certamente buono, le tematiche scelte s'ispirano sovente al mentore Edo. G, percorrendo spesso e volentieri il binario sociale mischiato a una preservazione dell'Hip-Hop più originale ed autentico. Lo dimostrano pezzi come "Lock And Load", che ricorda quanto fredde possano essere le strade, o la già citata "Class Is In Session", che campiona non casualmente KRS-One trattando un tema non certo originale, ma senza cadere nella trappola della banalità, cosa che invece accade in altri casi come "It's Real", dove l'argomentazione nostalgica non trova sviluppo adeguato, lasciando in bocca una sensazione stantia. Nella seconda parte la luce dei riflettori si sposta su Edo e il livello si alza, erigendosi grazie alla metodica attenzione nel posizionamento delle sue rime, a metafore intelligenti che prendono spunto da un concetto per spiegarne un altro (<<Fake pyramid, Luxor/it's so easy to bring down your structure>>), nonché a giochi di parole divertenti da snocciolare (<<I play for bucks (Bucks), Mbah A Moute/kicked off the stage, it must be Lupe>>). L'insieme viene come sempre condito dal consueto assembramento di singole barre ricche di rime interne tipiche dello stile del rapper, che in tracce come "Living Legend", autentica ode a Pete Rock, e la straordinaria "Of Course I'm Fresh", offre generosi esempi della sua qualità lirica. Il lavoro di Confidence alle macchine, coadiuvato da un ottimo lavoro ai piatti di Dj Technic, è come sempre egregio, la sua collaudata formula profumante di boom bap melodico ispirato da vecchi vinili Soul risulta ancora una volta vincente grazie alla sapienza nello sminuzzare un ricco arsenale di sample composto da archi, fiati e piano. Il produttore cala autentici assi come "Of Course I'm Fresh", "Manhunt" ed "About These Problems", vicine all'eccellenza, voltando invece lato alla medaglia capita che la composizione del sound giochi troppo sul sicuro, risultando poco ispirata in una "Find It" che, in sottofondo, rivela la stessa struttura usata non troppo tempo fa da quella "Cement 3's" inclusa nel progetto Czarface. L'impressione generale è ad ogni modo più che positiva anche giudicando il disco nella sua strana interezza - a posteriori avremmo preferito la divisione in due - e si rivela contemporaneamente un promettente inizio per GDot & Born, un'ulteriore conferma dell'evidente ascesa di Confidence, nonché l'ennesimo attestato di merito alla longeva prolificità dell'inimitabile Edo. G.