Gensu Dean & Planet Asia - Abrasions
|
Reviewed by
Cazza
VOTO (da 1 a 5)
:
3,5
Credo che le collaborazioni tra mc e beatmaker si possano sostanzialmente suddividere in due tipologie. La prima, a mio parere la più efficace, è quella costruita nel tempo, i due artisti coinvolti crescono assieme condividendo passione, evoluzione ed esperienze personali; la seconda è quella più diffusa e qualitativamente inferiore, ovvero quella per cui i suddetti rapper e produttore si affiancano quasi per caso durante la loro carriera musicale, senza una vera unione d'intenti, presupposti solidi e ben motivati. Dalla prima fuoriescono i classici senza tempo del genere, dalla seconda, spesso e volentieri, emergono prodotti dalle aspettative positive ma che finiscono miseramente per risultare incompleti e inconsistenti. "Abrasions" rientrerebbe nella seconda categoria e già dalle prime notizie trapelate in merito alla collaborazione in molti hanno storto il naso, considerando l'unione tra un rapper californiano con un producer proveniente dal Texas ed esplicitamente seguace di Premier come un'idea alquanto bizzarra e soprattutto priva delle proverbiali fondamenta. Come solito mi sono dovuto ricredere. L'incontro artistico tra Gensu Dean e Planet Asia non è affatto male e soprattutto supera brillantemente i sospetti legati alla possibile incompatibilità tra le due figure, che, limando qua e là qualche asperità, si uniscono in maniera pregevole dando vita a un prodotto variegato e piacevole. Che Gensu Dean fosse un artista con i numeri lo si è capito sin dal suo disco d'esordio, "Lo-Fi Fingahz LP", ma qui conferma ancora più la sua caratura, stendendo un tappeto sonoro che viaggia dalle sonorità old school ("Aura") a musicalità nettamente più moderne e dure ("Thoroughest", "Time To Get Dough", impreziosita dal featuring di Twin Gambino, e "Chichi, Get The Yayo"), sino a d arrivare a "Cochise" e "Dignity", nelle quali il texano abbandona i rullanti e costruisce due tracce completamente imperniate su campioni ben tagliati e dal sapore solenne, accompagnati da casse profonde e linee di basso gommose sino all'estremo. Bel lavoro. La produzione musicale raggiunge il massimo della varietà con le tracce sul finire dell'album, dove Gensu spolvera uno stile tipico da costa ovest mettendo Planet Asia a suo agio e riproducendo le sonorità tipiche della produzione di Alchemist, Evidence e tanti altri esponenti di quell'underground californiano che suona sempre morbido e classicheggiante ("Faces On The Dollar", "God Hour", "Reflections"). In mezzo a tutte queste produzioni dal sentore classico, ma dalle sfumature dettagliate, P-Asia si occupa del confezionare e distribuire rime e lo fa con capacità dialettice e incisività metrica che gli sono consone; come già accennato per l'album dei Durag Dinasty, l'mc non si distingue certo per i temi conscious, tuttavia propone sempre una certa freschezza nel rappare e, grazie anche a una voce dai toni caldi e avvolgenti, mantiene l'ascoltatore ben attento senza risultare pedante e noioso. I vari comprimari che gli sfilano di fianco, quasi tutti provenienti dal sottosuolo losangelino, si comportano bene, contribuendo a variegare l'atmosfera e a conferire piacevolezza all'insieme. Detto ciò, vi invito all'ascolto di "Abrasions", di cui sono certo apprezzerete le capacità alle macchine di Gensu Dean e la costante garanzia di Planet Asia al micro. |
TRACK LIST |
Gensu Dean & Planet Asia - Abrasions
(Mello Music Group 2013)
|
BEATZ |
All tracks produced by Gensu Dean |