GRAYSKUL - DEADLIVERS
Reviewed by
Dr. What?
VOTO (da 1 a 5)
:
4,5
Ero stato avvertito dall'anziana vicina dell'esistenza di entità sinistre su in cantina: <<no one will admit they still exist>>, ripeteva insistentemente ogni giorno al calar del sole. Ma più tempo passavo in quella casa dimenticata da Dio, più quell'avviso diventava un terribile richiamo al quale non potevo resistere. Superai facilmente lo scricchiolio dei gradini in rovina che portavano nella buia soffitta proibita, tolsi alcune ragnatele dalla maniglia ed entrai. Niente di strano all'apparenza, tanta polvere, polvere a non finire, ancora polvere, e poi un libro. Prima di avvicinarmi ad esso, mi chiesi più volte che ci facesse un libro solo in luogo lugubre come quello in cui mi trovavo; forse sarei dovuto andare via, ma fu come se venissi spinto da qualcuno ad aprirlo, e poi, in fondo, quelle pagine grigie di un manoscritto di almeno un centinaio di anni, che potevano nascondere di così orribile? Mi accostai al testo per un po' cercando di scorgere un titolo o almeno l'autore. Niente di tutto ciò. Non mi restava che aprirlo davvero. Lo raccolsi da terra e cominciai a sfogliarlo lentamente, ma le pagine erano completamente vuote. Anzi no, non più. Improvvisamente la mano cominciò a tremarmi alla vista di quei versi in rima che si componevano da soli sul grigio di quei vecchi fogli. Successivamente venni avvolto per intero da suoni scuri e tenebrosi che accompagnavano quelle parole, era come se qualcuno stesse compiendo una sorta di formula magica per riportare in vita degli spiriti. E non mi sbagliavo. Pesanti giri di basso mi scossero l'udito e tre anime sbucate fuori dal nulla mi accerchiarono. Dicevano di essere i super eroi Grayskul e di chiamarsi rispettivamente Reason, Recluse e Phantom Ghost El-Topo e che erano tornati in vita per salvare l'Hip-Hop dai mali che lo affliggevano oggi. Le strofe di Reason e Recluse erano davvero potenti, sembravano degli stregoni alle prese con riti arcaici, mentre El-Topo non smise un attimo di orchestrare i due con quel suo strano basso costruito con ossa umane. Alcune loro ricette suonavo fin troppo bene per essere vere: "Action Figure Of Speech", "Vixen", "Afterhours" o "Prom Quiz" avevano dell'assurdo, mischiavano elementi dell'antica letteratura irlandese con altri a dir poco bizzarri e insoliti. Ero terrorizzato ma allo stesso tempo incredibilmente affascinato dalle loro composizioni sonore di chiaro stampo gotico. Per più di un'ora i tre lavorarono incessantemente sui loro incantesimi musicali, poi un urlo: <<this could be the last time you see Grayskul!>> e fu buio. La stessa frase mi rimbombava in testa quando l'indomani mi svegliai stordito nel mio letto al piano inferiore. Non ricordavo nient'altro. Era ovvio pensai, avevo speso un'altra notte ubriaco per sconfiggere la solitudine di quella stupida vecchia casa di campagna. Quella mattina uscii dal retro per non incontrare l'anziana donna, ma lei era lì, proprio dietro la porta ad aspettarmi e con sguardo adulatore mi disse: <<you people have been chosen to reveal their existence to the world>> e sparì. Non capii mai che successe realmente quella sera su in cantina, ma una cosa era certa: l'Hip-Hop da allora poteva contare su dei nuovi paladini in grado di preservare la sua dignità, e a me non spettava altro che il compito di diffondere il loro nome. |
TRACK LIST |
Grayskul -
Deadlivers
(Rhymesayers Entertainment 2005)
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BEATZ |
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SCRATCH |
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