Guilty Simpson & Small Professor - Highway Robbery
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
3,5
Guilty Simpson è uno di quegli artisti votati a lavorare su un album con un solo partner alla volta, lo dimostra la sua discografia più recente e lo conferma la sua ultima fatica, un EP realizzato in collaborazione con Small Professor, produttore di Philadelphia, assieme al quale tiene fede a un trend ribadito più volte in questo duemilatredici, quello del disco di breve durata che accoppia all'occorrenza un rapper e un fornitore di suoni con forte coesione d'intenti. "Highway Robbery" è un lavoro dal quale emerge anzitutto la chimica esistente tra i due personaggi: il tappeto sonoro è costituito da una serie di tracce costruite su batterie possenti, bpm rallentati per sfruttare al meglio lo slow flow prediletto da Simpson e una grande quantità di sintetizzatori orchestrata dal vivo per fornire maggiore enfasi a quello che è il concetto dell'EP, ovvero dipingere futuri ma sempre decadenti scenari collegati all'amara realtà dei quartieri più difficili di Detroit. Tutto ciò cozza a puntino con un mc che si contraddistingue da sempre per tematiche criminali e vivide visioni del ghetto, che in questa sede vengono esposte lasciando da parte il processo di maturazione personale lasciato trasparire in "Dice Game" per tornare a recitare la parte del malvivente grezzo che, in un ambiente depresso e privo di orizzonti rosei, deve trovare ogni singolo giorno un metodo per giungere a quello seguente. Composto da nove tracce più un remix, "Highway Robbery" viene descritto dai promo per la stampa quale un viaggio nella sopravvivenza quotidiana in una Detroit apparentemente post-apocalittica, concetto che rende bene l'idea se si pensa al fatto che qualche zona della Motor City quell'aspetto lo presenta già oggi senza necessariamente il bisogno di una vera e propria catastrofe futuristica. Guilty Simpson gioca quindi in casa e registra prestazioni liriche positive in più casi, trovando interessanti incastri metrici per descrivere questo suo destreggiarsi nella violenza da esperto hustler qual è stato in passato, creando testi che parlano di nervi saldi, cuore gelido, spietata crudeltà ed azioni che per forza di cose non debbono lasciare troppo spazio alla riflessione. La ruvidità dell'aria che si respira è perfettamente rappresentata dall'alchimia tra rapper e produttore. Ne è testimone l'abrasione che porta in dote un pezzo come "Get That Pay", costruito attraverso suoni sintetizzati abbinati a una batteria più veloce rispetto alle abitudini di un Simpson che coglie la sfida e ne tira fuori quello che alla fine è il pezzo migliore di tutti, presente anche in versione remix, il quale sembra però meno in grado di trainare le liriche per la struttura meno viva che presenta. Piacevole da citare risulta pure "It's Nuthin", che trova un'ideale interazione tra il ritmo scandito dalla cassa e il preciso collocamento metrico coadiuvato dalla forza del timbro vocale, e che propone pure un'interessante variante ritmica per la strofa di André il Gigante, mentre "On The Run" funziona grazie al dinamismo ritmico pur proponendo il testo meno creativo del lavoro, sorretto da un basso potente e dai grandiosi tagli posti in chiusura dalle mani letali di Revolution. Laddove Simpson prova agio attraverso bpm più appesantiti, i risultati sono comunque soddisfacenti: "I'm The City" è una composizione a due mani tra Small Professor e Statik Selektah che punta fortemente sull'intensità drammatica della tastiera per un duetto di stampo battagliero condotto assieme a Boldy James, anch'egli di Detroit, come altrettanto distintiva è "Go", dove il primo aspetto da cogliere è la piacevole differenza stilistica tra Simpson, Elucid e Castle. Colpisce il fatto che due pezzi siano esclusivamente strumentali - e qui Small Pro dimostra di che pasta è fatto - e che gli stessi riescano a trasmettere molto efficacemente sensazioni di confusione, pressione e tensione, collegando peraltro in maniera ottimale l'appena citata "Go" a "Come Get Me", legandole tra loro in modo imprescindibile. Sarebbe stato più accattivante se sviluppato come concept album vero e proprio (probabilmente ci sarebbe voluto un tipo differente di rapper), ma l'accoppiata funziona: Guilty Simpson aggiunge un'altra buona realizzazione alla sua discografia e da Small Professor vorremmo sentire al più presto qualcos'altro. |
TRACK LIST |
Guilty Simpson & Small Professor - Highway Robbery
(Beat Goliath/Coalmine Records 2013)
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BEATZ |
All tracks produced by Small Professor |
SCRATCH |
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