Dj Jazzy Jeff & The Fresh Prince - And In This Corner...
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
3,5
Scrivere una recensione di un disco di Will Smith può rivelarsi terreno accidentato per varie motivazioni, per lo più legate ad aspetti prettamente commerciali, e ciò lo comprendiamo benissimo essendo stato il personaggio tra i maggiori contribuenti alla trasformazione dell'Hip-Hop in qualcosa di facile accesso e leggero, coppia di termini che stride con l'animo dei puristi. Va tuttavia tracciata una linea di demarcazione nella carriera dei due artisti di Philadelphia, che nelle nostre idee, qualunque direzione si voglia considerare, parte inequivocabilmente da "Summertime", la loro smash hit per definizione, ideale spartiacque tra la prima e la seconda fase della discografia di Will Smith e Jeff Townes. "And In This Corner...", terzo album ufficiale, può essere definito l'ultimo capitolo di un percorso che già in questa fase cominciava a mostrare segni di cambiamento tangibili, ma non così estremi come si sarebbero rivelati in seguito. A livello contenutistico, c'è difatti ancora molto che attesti un legame saldo con alcune soluzioni imprescindibili dell'Hip-Hop tradizionale, in quel momento nella considerazione generale Dj Jazzy Jeff & The Fresh Prince fanno ancora parte di una determinata cerchia di artisti a prescindere dal loro modo di proporsi, decisamente acqua e sapone se raffrontato alla militanza che dominava verso la fine degli anni ottanta, il loro distacco pressoché totale dalla scena non è ancora avvenuto. L'asse portante è ben evidente: è presente un mc di ottime qualità liriche, che mette giù storytelling coi fiocchi mostrando evidenti doti di entertainer, al di là della leggerezza delle tematiche (annotazione valida, in minor parte, pure per il precedente "He's The Dj, I'm The Rapper"), e c'è un dj a dir poco spettacolare, capace di governare i piatti in maniera innovativa e rendere lo scratch un elemento essenziale, non un mero fattore di contorno. La fusione di tali elementi costituisce l'ossatura di un album che vive sostanzialmente su due tipologie di pezzi, distribuiti tra racconti inventati ma riconducibili alla normale quotidianità ed episodi di autoindulgenza. Le tracce del primo gruppo proseguono su un binario già identificato da "Parents Just Don't Understand" e "Girls Ain't Nothin But Trouble" e se talvolta sono proprio questi episodi a evidenziare una produzione occasionalmente troppo stagnante o eccessivamente annacquata per rispettare le esigenze di un pubblico più ampio, è qui che emerge la forte capacità di Will nel coinvolgere l'ascoltatore in storie dense di humour che, al di là della tenuità degli argomenti, possiedono uno scheletro forte e un'esposizione impeccabile. Da questo punto di vista i migliori esempi sono rappresentati dall'uno/due iniziale, l'oscuro viaggio di "Then She Bit Me" è un racconto di fantasia ispirato musicalmente e liricamente dalla serie "Ai confini della realtà", mentre "I Think I Can Beat Mike Tyson", immediatamente riconoscibile grazie alla corposità della sezione fiati, è un condensato di comicità alla Eddie Murphy dove Will e Jeff recitano più parti in un singolo reso famoso dal cameo del pugile, all'epoca all'apice della fama, nel relativo video. Un passo indietro lo compiono invece "Everything That Glitters", che pur offrendo una trama originale e ben sviluppata dice molto poco a livello produttivo, e "The Girlie Had A Mustache", certo divertente per la sua bizzarria però appesantita dall'accentuata ripetitività del beat, discorso estendibile a "Who Stole My Car?", così densa d'azione a livello testuale e così piatta nello svolgimento musicale. Il secondo gruppo di tracce è quello che si riserva la crème de la crème produttiva dell'album: basti pensare a "Jazzy's Groove" e alla sua capacità immediata di indurre chiunque a tenerne il ritmo grazie all'indovinato utilizzo di "Nautilus", all'irrefrenabile "The Reverend", spettacolare nel suo rappresentare una party track camuffata da sermone, e alla conclusiva "Jeff Waz On The Beat Box", nella quale il beat assemblato sul campione Disco/Funk di "Sing Sing" trasmette un'energia incredibile che riesce pure ad aumentare quando il dj si mette ad affettare vinili tra una strofa e l'altra di Will. Uno degli aspetti che invece contribuisce all'intuizione del progressivo abbandono di determinati parametri è la completa assenza di pezzi semi-strumentali, elementi di equilibrio nei dischi precedenti per l'eguale esposizione regalata ad ambedue i componenti del tandem e nei quali le mani di Jeff si prendevano le luci della ribalta con scratch e mixaggi di breakbeat, relegando Will a un ruolo molto più contenuto rispetto alla normalità. Al di là di ciò, "And In This Corner...", all'epoca uscito in vinile con una scaletta lievemente diversa, continua a portare con sé il suo fascino, l'intatta aura di allegria, l'innocente frivolezza, la sdrammatizzazione dei problemi senza per questo lasciare da parte l'attitudine al confronto, presente in quantità ridotta ma pur sempre un innegabile attestato della versatilità lirica del Fresh Prince, che di lì a poco avrebbe visto partire la sua fortunata carriera televisiva e cinematografica con tutte le conseguenze del caso, tra le quali la dispersione del grande talento di una delle coppie più incisive del periodo finale degli anni ottanta. Epoca della quale, grazie anche a lavori come questo, è stata protagonista indiscussa. |
TRACK LIST |
Dj Jazzy Jeff & The Fresh Prince - And In This
Corner...
(Zomba Recording Corporation 1989)
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BEATZ |
All tracks produced by Dj Jazzy Jeff & The Fresh Prince, Pete Q. Harris and Nigel Green |
SCRATCH |
All scratches by Dj Jazzy Jeff |