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JACK THE SMOKER - GAME OVER MIXTAPE VOL. 1
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Reviewed by Riccardo Orlandi
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La discografia di Jack The Smoker non ha la sua forza nella quantità, ma sulla qualità non c'è davvero da discutere. Dopo "L'alba", ormai un classico, il nostro ha dato alle stampe soltanto "V.Ita", se ci atteniamo alle produzioni ufficiali e soliste, ma il disco in questione aveva mostrato un sapiente mix di intimismo, spocchia, raffinatezza lirica e - quasi come se fosse un marchio di fabbrica - una capacità assolutamente fuori dal comune di scaricare sul beat vagonate di punchline di pregiatissima qualità. Bene, questo tape non è, nel modo più assoluto, accomunabile a "V.Ita" - per fortuna, aggiungerei, o avremmo soltanto dischi che clonano i successi precedenti. Non è nemmeno uno di quei dischi fatti con strofe e pezzi di scarto in cui si chiamano gli amici a produrre o a scrivere due barre. E' invece una grandissima prova di abilità lirica offerta da quello che è uno dei rapper più arguti della scena e dai suoi più vicini collaboratori, tutti di alto livello (chi più chi meno, in realtà). Jack The Smoker è forte di una scrittura estremamente intelligente, su questo non ci piove. Che parli di sentimenti (pochissimi episodi in questo disco, com'è nella natura di un tape del genere) o semplicemente si autoincensi senza riserve, sa sempre chiudere un verso con una rima inaspettata, trovare una metafora illuminante o semplicemente tirare una mazzata lirica che manda a casa mezza scena con una sola barra. I pezzi che fanno quanto appena descritto sono la maggioranza, non starò ad elencarli. Sappiate solo che le strofe sono delle autentiche mine, ricolme di trovate geniali e spietate, tese a bastonare tutti gli pseudo-rapper della penisola. Oltre a sfornare incredibili punchline e inanellare rime ricercate, Jack, che da sempre si è fatto riconoscere per una metrica particolarmente quadrata, sembra maturato anche sotto l'aspetto ritmico: la devastante "Spacca le doghe" è assolutamente imbizzarrita, mentre "Come gira??" sfoggia degli ottimi cambi di metrica; il tutto lo rende, se possibile, un rapper ancora più completo e competente. Il filo conduttore - egocentrismo spocchioso e lezioni di tecnica - è abilmente inframezzato da episodi dal gusto differente: "X" è un pezzo di critica sociale, così come "La legge del più forte" (buon remix, anche se il beat originale, elargito nientemeno che da Dj Shocca, era insuperabile); "Conto alla rovescia" (base esagerata, con un sample di Bonnie Tyler) è un po' introspettiva, ma sempre bella cazzuta; "Otis freestyle", in cui Jack viene affiancato da Bassi Maestro nel replicare la coppia d'oltreoceano più in voga al momento, oltre ad essere una bomba racchiude anche un po' di fierezza per la tradizione del Rap italico, con qualche verso tra il nostalgico (Bassi) e l'orgoglioso (Jack); "Vai giù" è un gran reportage dell'asfissia della vita quotidiana - Jack ha una benedizione per questo genere di narrazione, se ricordate la tiltetrack del disco precedente; "Una volta almeno" è un gran pezzo d'amore, senza mezzi termini, molto intimistico - non sarà un caso se al microfono l'unico intervento è quello di Hyst sul ritornello, lasciando le riflessioni delle strofe al solo Jack; anche "Rimmel", pezzo più disilluso, resta nell'ambito del sentimento, così come "Un angolo di cielo", riflessiva ma molto concreta, spezzando il filo tamarro del disco, assieme alle altre tracce elencate. Chi cerca un disco diretto e spensierato, capace di far esplodere qualunque impianto stereo, senza esimersi dal regalare qualche digressione introspettiva, troverà in "Game over" pane per i suoi denti, potete starne certi. Questo non toglie che tutti ci auguriamo un seguito ufficiale di "V.Ita", per goderci le smisurate capacità tecniche del nostro anche su altre atmosfere. |
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TRACK LIST |
Jack The Smoker - Game over mixtape vol. 1
(Autoproduzione 2011)
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| BEATZ |
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