Killer Mike - Pl3dge
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Reviewed by
li9uidsnake
VOTO (da 1 a 5)
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4 +
E' davvero incredibile come possa cambiare la percezione che si ha di un album nel giro di pochi anni. Al momento del suo arrivo sul mercato (correva la primavera dell'oramai lontano 2011), vidi infatti in "Pl3dge" semplicemente il picco più elevato all'interno di una discografia che, nonostante le ottime potenzialità espresse da Killer Mike nel corso della sua lunghissima gavetta dapprima al fianco di André 3000 e Big Boi (con tanto di Grammy Award) e poi con le proprie gambe, si attestava su livelli tutto sommato mediocri, considerando le qualità in gioco. L'album capace di ergersi con fierezza al di sopra dei suoi predecessori, donando finalmente senso alla carriera del gigante di Atlanta e diventandone una sorta di pietra miliare. E mai, di conseguenza, mi sarei immaginato che le pagine più significative della sua carriera erano ancora in attesa di essere inchiostrate... Poi, un bel giorno, la sua strada e quella di El-P si sono incrociate - e il resto, come ben sapete, è storia. Le difficoltà, si sa, pongono il fuoriclasse in condizione di dare il meglio di sé ed è proprio nel momento (professionale e personale) più buio che Killer Mike se ne esce con "Pl3dge", deciso più che mai a ripulirsi da polvere e macerie, traducendo una volta per tutte quella (tanta) energia potenziale in un turbinio inarrestabile di energia cinetica. A dare testimonianza di questa rinascita presenziano brani come l'esuberante "So Glorious", forte di un beat che ricalca i tratti epici di "Magic Mona" di Phyllis Hyman, "That's Life II" e la trionfale "Ric Flair", che completano una sequenza introduttiva degna di una pellicola di Kubrick, il Gangsta Rap glaciale orchestrato da No I.D. nel remix di "Ready Set Go", che avrebbe potuto (e dovuto!) tranquillamente sostituire la versione originale, e "Follow Your Dreams", incorniciata da due strofe il cui ascolto andrebbe prescritto clinicamente a chiunque sia affetto da una qualsiasi forma di disturbo depressivo (<<Get ready young sailor, it's rough on the seas/can't let no doubt or self-pity drown me>>). E, dulcis in fundo, l'apice dell'ascolto, che prende forma nel seguito di "God In The Building", vetta lirica assoluta dell'album (<<The critics ask why Michael never blowed/well, truthfully I met the Devil at the crossroad/he offered me success in exchange for my soul/he stripped me of my riches, broke me down like Job/first he took my car, and then he took my house/but he couldn't take the Lord's name out a nigga mouth>>) e molecola musicale alla base dell'ormai nota formula RTJ. E bravo Mike! La scalata, da piccolo (si fa per dire) comprimario di due leggende ad assoluto apex predator della scena, è stata di quelle lunghe e sofferte, ma Killer Mike ha saputo trasformare ciò che per molti sarebbe stato un punto d'arrivo di cui essere fieri, nell'inizio di qualcosa di ancora più grande. E posso affermare con tranquillità che un "R.A.P. Music" e due "Run The Jewels" dopo, "Pl3dge" riesce a farsi ascoltare ancora più volentieri. |
TRACK LIST |
Killer Mike - Pl3dge
(Grind Time Official 2011)
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BEATZ |
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