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KEV BROWN - I DO WHAT I DO
Reviewed
by Bra
VOTO (da 1
a 5) : 4
Classe, raffinatezza, equilibrio. "I Do What I Do" si recensisce così, in metà riga, con un pugno di paroline che messe l'una dietro l'altra esprimono il contenuto di cinquanta minuti e poco più di buona musica. Kev Brown ha ventott'anni, è originario di Landover (Maryland) e possiede un tocco eccellente che riesce a dosare con precisa maestria, il che non è poco per un quasi esordiente: tra i suoi lavori più importanti vanno citate le collaborazioni con De La Soul, Freddie Foxxx e Jazzy Jaff, oltre ovviamente all'apprezzatissimo "Brown Album", ennesima rivisitazione del disco nero di Jay-Z. "I Do What I Do" riporta l'attenzione verso quelle sonorità tanto in voga nella New York di metà anni '90, quando la minimalità era l'ingrediente di fondo per ricucire gustose linee di basso e groove profondi quanto un intero oceano. Tanto per offrirvi un'idea più concreta, lo stile del signor Brown ha evidenti punti di contatto col primo Dj Spinna come con Pete Rock; e badate che non si tratta di paragoni così azzardati. Oltre che musica, Kev Brown vuol dire però anche rap, il grosso delle rime del suo esordio ufficiale grava infatti sulle sue stesse spalle e mi sembra di poter dire che il risultato, sebbene non raggiunga livelli sublimi, è comunque decisamente accettabile: la voce è calda, il flow ha una struttura molto lineare, le tematiche sono quelle affrontate nella maggior parte dei dischi Hip-Hop. La parte restante è invece offerta a Kenn Starr, Cy Young, Chronkite, Phonte dei Little Brother ed altri nomi meno noti, raccogliendo partecipazioni su un totale di sette delle tredici tracce. A lungo andare il tutto vi suonerà forse un po' troppo uniforme, e questa tutto sommato è l'unica pecca di "I Do What I Do", ma è lo stesso Kev Brown a sciogliere qualsiasi dubbio fin dall'intro chiarendo senza mezzi termini lo spirito che ha mosso ogni cosa: <<I'm not trying to change the game...just doing music I like to do...>>. Il che vuol dire plasmare "Say Sumthin", "Work In Progress", "Struggla's Theme" ed "Albany" attraverso la propria passione, seguendo l'istinto e non gli interessi legati alle vendite. Perché l'importante è fare esattamente ciò che si sente di fare, senza scendere ad imbarazzanti e disastrosi compromessi; potrebbe suonare un po' come una regola di vita: I do what I do... |
TRACK LIST |
Kev Brown - I
Do What I Do (Up Above Records 2005)
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BEATZ |
All tracks produced by Kevin Brown except track #2 by Roddy Rod |
SCRATCH |
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