Kiave - Solo per cambiare il mondo
|
Reviewed by Riccardo Orlandi
Kiave è un grandissimo rapper. Uno dei migliori della penisola, e non solo per quel che riguarda la tecnica (peraltro migliorata: Kiave non ha mai amato i funambolismi metrici, tuttavia andate a sentire "Se non spendi ti spegni" per accorgervi di quanto abbia cambiato idea su questo punto), ma anche per la sua credibilità, la sua incrollabile coerenza e la sua visione dell'Hip-Hop. L'intero collettivo Blue Nox - e lui in particolar modo - ha dimostrato che oggi, in Italia, è possibile fare del Rap uno strumento culturale, che si basi su un amore sincero per la musica, la scrittura e le altre forme d'arte e che punti a mandare un messaggio costruttivo di dedizione, solidarietà ed onestà. Questo Hip-Hop positivo, diciamo così, ha ricevuto grandi apprezzamenti da parte di tutta la penisola, spesso impegnata più a diffondere odio che non pace e rispetto. Chiariamo dunque il punto fondamentale: Kiave eccelle in ciò che fa e questo è chiaro sia se consideriamo l'aspetto puramente tecnico (incastri vertiginosi si alternano a giochi fonetici che sembrano non voler finire mai), sia se prendiamo in esame quelli dell'attitudine e dei temi selezionati (come abbiamo detto, il punto forte del suo Rap è l'energia positiva che trasmette, tanto attraverso gli argomenti trattati quanto tramite l'atteggiamento improntato sempre al rispetto e alla giustizia). Aggiungete che Fid Mella si è preso molto più spazio rispetto a "Il tempo necessario", firmando otto produzioni su quindici con la consueta maestria, e che i nomi degli altri tizi che hanno messo mano alle macchine (Squarta, MainLoop e Stokka, per citare soltanto i preferiti del sottoscritto) sono una garanzia assoluta di qualità. Questa presentazione sarà quindi sufficiente a chiarire che abbiamo tra le mani un disco di altissimo livello, scritto da uno dei migliori mc's della scena e prodotto da una troupe di beatmaker dell'altro mondo. Detto ciò, si potrebbe questionare sul fatto che la pace e la solidarietà sono valori che nella vita pratica surclassano l'odio e la misantropia, ma che sul piano artistico questa gerarchia non è poi così scontata. Intendo dire che un certo tipo di ascoltatore potrebbe annoiarsi di fronte all'iterazione continua di tale atteggiamento, cristallino e colmo di buoni propositi eppure facilmente fraintendibile. Insomma, se eticamente l'attitudine di Kiave è senz'altro lodevole, artisticamente può risultare - quantomeno per un certo tipo di uditorio - stucchevole. "11 storie", per fare un esempio, è un pezzo estremamente sentito e sincero, ma corre il rischio di apparire buonista alle orecchie dell'ascoltatore più cinico. Nonostante questo limite, Kiave è bravo ad uscire da una logica così rischiosa. Lo fa con "Ill dojo" e "Street fighter" (tracce che provano quanto sia molto più efficace mostrare il vero Hip-Hop che non parlarne), con l'impresa autobiografica di "Identità" (magnificamente struggente dal punto di vista musicale), con l'ottimo storytelling de "L'ultima notte", con i pezzi costruiti attorno a una struttura molto efficace come "Quello che non ho" e "Non ho mai visto" (De André vince la palma del cantautore più apprezzato dai rapper italiani), infine con "Il lungo addio", ideale proseguimento di "Fuori dal mondo", malinconica, introspettiva e riflessiva. Un disco fantastico, insomma, che può risultare ostico per chi cerca nell'Hip-Hop una gratificazione artistica più solitaria, negativa e maledetta, ma che ha l'enorme pregio di riuscire a superare la monodimensionalità di questo genere grazie a un profilo culturale davvero di ampio respiro. |
TRACK LIST |
Kiave - Solo per cambiare il mondo
(Macro Beats Records 2012)
|
BEATZ |
|