Koushik # Out My Window

Quando nel palazzo Stones Throw la situazione inizia a farsi caotica tra le interminabili sessioni quotidiane di Madlib, il telefono di Peanut Butter Wolf che squilla in continuazione, l'Electro-Funk pompata in continuazione da James Pants e Dam-Funk, gli esercizi di scioglilingua di Percee P, il viavai di Egon e le orge di Quasimoto e amici, arriva il momento in cui tutti si rivolgono a Koushik. Quell'inquilino poco chiassoso un po' indiano, un po' canadese che abita al terzo piano, con l'attico rivolto sulla strada e che produce una musica tutta sua, un po' Pop, un po' Hip-Hop che emana forti aromi di tè caldo, di erba e di prima mattina. La musica di Koushik non è tipicamente Stones Throw, ma ha uno strano potere ed è capace di sedare gli animi Disco-Punk di Baron Zen e i collage psicotici alla "Brown Shoes Don't Make It" di Lord Quas. Ascoltare la musica di Koushik è un po' come parlare di Koushik; le sue origini indiane (non pensate a continue invasioni di sitar e tabla), il freddo e il verde del Canada, i groove caldi e Soulful tipicamente Stones Throw si fondono nelle sue canzoni, dando vita ad un mosaico musicale suggestivo e familiare, etereo e lisergico, ricco di canti evanescenti e arrangiamenti elettronici leggeri e soffusi, lontano parente delle composizioni più psichedeliche di Joe Byrd con gli USA e i Field Hippies, che ricorda anche qualcosa dei più famosi Velvet Underground (vedi "Sunday Morning" o "All Tomorrow's Party") e, senza andare così indietro nel tempo, dei suoi colleghi Four Tet, Scott Herren e Populous. Se "Be With" era solo un assaggio delle qualità di questo taciturno oriundo, "Out My Window" è il pasto completo. La scelta è tanta, dal Soul sognante di "Be With" (riproposta con un mixaggio più felice), il Pop marciante e giocoso di "Lying In The Sun", la psichedelia elettrica di "See You" e "Ifoundu" e quella più astratta di "Floating On", le tracce di stampo più Stones Throw come "Welcome", "In A Green Space" e "Bright And Shining", che sembra una festa di strada improvvisa e liberatoria, con tanto di idranti aperti e impiegati che abbandonano sorridenti le loro auto per unirsi a questo tripudio di fiati e percussioni. Niente è buttato al caso in "Out My Window", nulla è solo Soul, nulla è solo Elettronica, nulla è solo Hip-Hop, tutto è tagliato, ricomposto e riarrangiato in un caleidoscopio sognante definibile con una sola parola: Koushik.