|
|
|
Shabazz Palaces - Lese Majesty
|
Reviewed by
Jonathan
VOTO (da 1 a 5)
:
n.g.
Per chi non avesse letto la bella recensione di agent.org a proposito di "Black Up", spieghiamo subito che parliamo del terzo lavoro che vede l'artista un tempo noto come Butterfly (attivo negli anni novanta coi Digable Planets e ora battezzatosi Palaceer Lazaro) in compagnia del polistrumentista Tendai Maraire, e che si tratta di un gruppo particolarmente significativo per il suo aver proposto una visione inusuale del fare Hip-Hop negli anni '10. Nati artisticamente dalle stelle e fisicamente imprigionati a Seattle nella loro forma umana, gli Shabazz Palaces, sempre con la label di fiducia Sub Pop, questa volta propongono un viaggio più impegnativo di quanto ci si potesse aspettare (nonostante il materiale precedentemente edito fosse tutt'altro che leggero o immediato). Il percorso, iniziato con un EP eponimo nel 2009 e appunto con "Black Up" nel 2011, prosegue ora con un album lungo diciotto tracce di durata variabile e tutte all'insegna dell'impegno congiunto di testa e orecchie da parte dell'ascoltatore. La prima cosa che va detta a qualsiasi neofita è di non aspettarsi un disco Hip-Hop sperimentale, più semplicemente "Lese Majesty" è un disco sperimentale tout court. E infatti il Rap non è sicuramente tecnico o particolarmente elaborato e potrebbe perfino annoiare quanti vanno in cerca di chiusure impossibili e incastri asimmetrici; ciò non vuol dire, però, che sia privo di efficacia, come dimostrano molti dei brani bonsai (in particolare segnalo "Solemn Swears", ripetitivo e ossessivo come pochi altri pezzi, e la sua metastasi "Harem Aria", così come "Noetic Noiromantics", che degenera abilmente verso il canto con una delicatezza inaspettata), vere e proprie canzoni ma dalla durata inferiore ai due minuti, dove la cadenza delle parole (pausata, ciclica e ripetitiva) sembra risultare il solo modo di affrontare gli ostici ritmi proposti. In generale, è comunque costante la fantasiosità con cui il rapper piega il flow alle esigenze ritmiche, prova tanto di misura quanto di umiltà, e ciò non può che essere considerato un punto a favore. Tuttavia, va detto che i brani più lunghi sono a rischio noia e probabilmente avrebbero funzionato lo stesso anche senza parte vocale o, magari, con qualche effetto di meno (a seconda dei casi, sentirete una voce eterea o distorta, ma sempre e comunque filtrata), snellendo un po' il tutto. Ostica, inoltre, è la cripticità dei testi, come sempre improntata a esprimere una grande spiritualità. Questo succede soprattutto nella prima parte (in special modo nei primi tre brani), mentre dalla nona traccia in poi i Nostri sembrano finalmente placarsi per creare brani molto coinvolgenti (come esempio si prenda il singolone "#Cake", brano che potrebbe far ballare anche Stephen Hawking, sorprendente nel suo distaccarsi da tutto il resto del disco); discorso positivo sotto tutti i punti di vista è invece quello legato ai suoni. Il range di atmosfere è piuttosto variegato e si va, ovviamente, dalle parentele con la Anticon ai campioni Jazz, passando per le chitarre distorte e i groove e non disdegnano l'Elettronica (su tutte mi vengono da citare la splendida "Colluding Oligarchs" e l'altrettanto efficace "Mindglitch Keytar TM Theme"). Il tutto è amalgamato con gusto e classe, con un particolare occhio alle ritmiche. In generale, possiamo dire che si tratti di un ottimo disco, forse poco indicato a un ascoltatore tradizionale di musica Hip-Hop e più adatto a chi, a suo tempo, ascoltò con passione i cLOUDDEAD. Non trattandosi dunque di un'uscita canonica e in fondo neppure troppo orientata alla musica black, il giudizio viene sospeso, lasciando a voi il piacere di trovare il vostro voto. Da parte mia, lo consiglio a chiunque, è l'occasione giusta per vedere se il futuro del Rap può aspirare a qualcosa in più di un presente leggermente stantìo e uniforme. |
TRACK LIST |
Shabazz Palaces - Lese Majesty
(Sub Pop Records 2014) The Phasing Shift
Touch & Agree
[Untitled]
Palace War Council Meeting
Pleasure Milieu
Federal Bureau Boys
High Climb To Gallows
Murking On The Oxblood Starway
|
BEATZ |
All tracks produced by Knife Knights |
|