Lewis Parker - The Puzzle Episode Two: The Glass Ceiling
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Reviewed by
Cazza
VOTO (da 1 a 5)
:
4,5
Quando parliamo di Regno Unito, le prime cose che ci passano per la testa sono il tè, la pioggia inesorabile e i Windsor; se poi incentriamo il discorso sulla musica (tematica che a noi interessa molto più), ci vuole un attimo per pensare alla band di Liverpool più famosa al mondo o al Punk. Ma non è qui che voglio arrivare. Ciò che mi preme segnalarvi è che la Gran Bretagna ha molto da dire anche per quanto concerne l'Hip-Hop e scovare un buon rapper sull'isola di sua maestà non è per niente un'impresa impossibile. Dizzee Rascal, Chipmunk, Tinie Tempah, Foreign Beggars e Roots Manuva sono tra i nomi più famosi, abili ad aver fuso generi diversi, talvolta dai risvolti Rock, col buon vecchio Rap. Ok, molto spesso non è affatto facile avvicinarsi a simili sottogeneri e il risultato può risultate indigesto ai signori puristi, oggi però vi presento qualcuno che segue ben altri percorsi. Lewis Parker, barbadoregno di origine ma nato a Londra, vive nel Kent e vi lascerà senza fiato, perché l'Hip-Hop che lui stesso cura dalla produzione musicale alle rime è un prodotto sopraffino, dalla spiccata vocazione al boom bap più classico, con aggiustamenti qua e là molto personalizzati e tendenti a una precisa quadratura degli elementi in gioco. "The Puzzle Episode Two: The Glass Ceiling" è il proseguimento del primo episodio rilasciato da Lewis nel 2009 e da lì riparte come contenuti e stile produttivo. Il titolo stesso rappresenta una metafora attraverso la quale l'artista vuol descrivere ciò che percepisce nel quotidiano, ovvero una sorta di copertura attraverso la quale una piccola realtà elitaria sfrutta e opprime la rimanente parte, propinandogli unicamente ciò che vuole. E' chiaro che dietro questo schermo accade ogni sorta di scempio, sfruttamento e ingiustizia, il tutto a discapito della massa. L'album racconta quindi una storia dai toni spionistici, a mo' di thriller, in cui tutto e tutti sono controllati e commettono i delitti necessari per conservare i rispettivi interessi. Ne viene fuori un'uscita doppia composta da trenta tracce che, a fronte di una freschezza notevole, non risulta pesante come si potrebbe supporre e, al contrario, riesce ad essere scorrevole e ben collegata; inoltre, i vari skit distribuiti qua e là aiutano ad alleggerire il carico e a variegarlo maggiormente. Lo stile di Lewis è poi semplice e diretto: i beat sono caratterizzati da sonorità ricche di archi e fiati, tutti accomunati da una scia quasi malinconica e pregna di mistero che aggiunge tensione ai singoli racconti, le batterie decise e secche completano la struttura sonora di un progetto che si mantiene costantemente in alto. Le sue doti sono nitide anche nell'abilità col Rap, affidandosi a poche collaborazioni e dunque sobbarcandosi la maggior parte del lavoro; tuttavia, tra i featuring spiccano senza dubbio Shabaam Sahdeeq, Sadat X e John Robinson, che donano quel po' di esperienza e sostanza che non guasta mai. Non è facile riassumere oltre un disco così denso, ma è possibile indicarne i principali pregi, ovvero una struttura articolata e lo spessore tecnico. Suggerisco di ascoltarlo nella sua interezza, nonostante la durata, perché scorre senza difficoltà e presenta un artista maturo e dotato di tanta personalità. |
TRACK LIST |
Lewis Parker - The Puzzle Episode Two: The Glass
Ceiling
(KingUnderground Records 2013) CD 1
CD 2
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BEATZ |
All tracks produced by Lewis Parker |
SCRATCH |
CD 1
CD 2
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