Flying Lotus - Until The Quiet Comes
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
n.g.
Raccontare la musica di Flying Lotus è un compito straordinariamente problematico, significa tradurre in dati e attributi ciò che si manifesta attraverso le emozioni, l'umore, le percezioni e perfino i sogni, come se si potesse ricostruire su un piano terreno ciò che accade nell'immensità del cosmo(gramma). Devo essere sincero: avevo deciso di scrivere una recensione più lineare di quella che, sospetto, riuscirò infine a proporvi, poi sono scivolato su "Putty Boy Strut", ho alzato il volume, spento la luce e il delirio innescato da clap e synth, presto raggiunti da un basso sfibrante, mi ha mischiato tutte le idee. Chiaro che se a questa segue un'affascinante collaborazione con Erykah Badu ("See Thru To U"), la cui voce resta sospesa in mezzo a percussioni tribali che vibrano come un cuore impazzito e scale pizzicate dalle mani esperte di Thundercat, ecco che il pensiero logico si sbriciola sotto il potere della suggestione; della buona musica, se preferite. Il loro avvicendamento è di certo tra i passaggi più intriganti di "Until The Quiet Comes", che a mio avviso va però esplorato nella sua integrità, piuttosto che sbocconcellandone le tracce a proprio piacimento, causa l'altissima frequenza di episodi interlocutori, sfuggenti, quasi incompiuti. Solo così sarà possibile gustare la numerosità di forme, cadenze e impulsi presenti nelle composizioni di Steven: le altezze celestiali ("All In"), i groove tondi ("Getting There"), le asperità glaciali ("Sultan's Request"), la sensualità del Soul ("See Thru To U", nuovamente), gli spazi vuoti ("DMT Song"), il movimento ("The Nightcaller"), la meditazione ("Only If You Wanna"), le nebulose ("Phantasm"). E' una policromia estrema e perciò abbagliante, che elude cacofonia e manierismo grazie a un elegante intreccio di sfumature, dagli archi ai pianoforti, dalla circolarità dei quattro quarti ai tempi sconnessi, dal Jazz alla Disco, dai sussurri impercettibili ai rumori di fondo, dalla raffinatezza all'estetica lo-fi. E se non tutto è come dovrebbe (o come si vorrebbe), pazienza; se la partecipazione di Thom Yorke si rivela innocua, se l'impressione che FlyLo non abbia osato al cento per cento (ma neppure al novanta) perdura, se molte idee combaciano con quelle presenti in "1983", "Los Angeles" e "Cosmogramma", evidentemente neppure "Until The Quiet Comes" raggiunge la perfezione assoluta e ce ne faremo una ragione. Non si discute, invece, sul talento del nipote di Alice e John Coltrane, che, qui come altrove, emerge con immutata esuberanza. |
TRACK LIST |
Flying Lotus - Until The Quiet Comes
(Warp Records 2012)
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BEATZ |
All tracks produced by Flying Lotus except track #15 with the additional production by Rebekah Raff, Andres Renteria and Amanda Ramirez |