Luniz - High Timez
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Reviewed by
Paolo HCM
VOTO (da 1 a 5)
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2 +
Eccoli tornati! Il duo californiano formato da Numskull e Yukmouth riappare dopo ben tredici anni da "Silver & Black" presentandoci questo "High Timez". Nel lasso di tempo intercorso, i due hanno lavorato separatamente producendo per lo più lavori da solisti, specie Yukmouth, che assieme a C-Bo ha dato origine al progetto Thug Lordz, fondando anche un paio di etichette discografiche e collaborando a diverse produzioni cinematografiche. Il lavoro si presenta a metà tra un mixtape e un album vero e proprio, e pare debba essere da lancio per l'uscita di "Operation Stackola Pt. 2", dato che proprio quest'anno ricorre il ventesimo anniversario del loro album più apprezzato. Se ne parla come fosse la riproposizione di un classico, ma a mio parere quest'ultimo fu un buon disco con un potentissimo singolo da traino ("I Got 5 On It"), nulla di più. Veniamo al presente: dicevo di una sorta di mixtape, sia per la lunghezza del progetto (ventitre tracce, anche se comprensive di cinque skit, intro ed outro) che per la presenza di numerosi mc's che accompagnano il duo (in totale una quindicina, per lo più poco conosciuti). La produzione è totalmente affidata a un duo californiano, The Mekanix (Tweed The Great e Dotrix 4000), supportata da Dj Fingaz, e ribadisce un approccio che si discosta dalla forma canonica di un album. Il tutto ha influenze decisamente West Coast, com'è giusto che sia, anche se non fa emergere grandi personalità e inventiva, ogni traccia lascia quel senso di già sentito e perfino di un po' superato. Altra caratteristica che meglio porta a inquadrare "High Timez" è la mancanza di un concept, un filo conduttore (salvo forse il tema marijuana, più che altro un condimento dei vari brani), il che ci dà però l'opportunità di skippare diverse tracce senza perderci nulla. Analizzando più nel dettaglio la tracklist, ci s'imbatte in discreti episodi come la collaborazione con B-Real in "Ultimate Stoner", o "You Know" al fianco di Stevie Joe; se appassionati del genere, poi, si potranno eventualmente apprezzare le sonorità G-Funk di "Just A Touch", abbastanza riuscita, e le contaminazioni Reggae di "Pass It Around", dove figura Black Judah. La scelta dei Mekanix di coinvolgere quasi interamente nel progetto (compare in più della metà delle tracce) un rapper a mio parere mediocre come 4rAx, non risulta invece affatto vincente. Il clima che dovrebbe contraddistinguere l'album si posiziona tra sonorità club e gangsta, con la giusta dose di tamarraggine che d'altronde i Luniz hanno sempre dato parvenza di possedere; e, di conseguenza, il livello lirico non offre nulla di particolarmente impegnativo, è l'esaltazione del superfluo a caratterizzare gran parte delle tracce. Nel complesso, si tratta di un'uscita che può convincere chi è ancora legato a un certo tipo di suoni, all'Hip-Hop che si ballava qualche anno addietro, senza tutte le deviazioni che hanno poi portato al Crunk e, più recentemente, alla Trap. Personalmente, devo ammettere che la curiosità di risentire i Luniz dopo tanto mi ha spinto ad avvicinarmi al disco, tuttavia gli ascolti necessari per scrivere la recensione mi sono bastati... In una parola? Superfluo! |
TRACK LIST |
Luniz - High Timez
(Smoke-A-Lot Records 2015)
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BEATZ |
All tracks produced by The Mekanix |