MF Grimm - American Hunger
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
n.g.
Non è mai semplice, considerandone la tormentata biografia e il modo in cui questa si riversa nei suoi testi, avvicinarsi alle uscite di MF Grimm (all'anagrafe Percy Carey), figurarsi quando si tratta di un disco triplo e composto da sessanta tracce per una durata complessiva di quasi tre ore e mezza (!). "American Hunger" viene pubblicato nel duemilasei in seguito ad alcuni rimaneggiamenti dovuti all'esclusione di MF Doom dalla lista dei produttori (una trentina circa, per lo più sconosciuti) e una gestazione verosimilmente lunga, sebbene possa sembrarlo (i sottotitoli sono Breakfast, Lunch e The Last Supper), non si tratta di un concept album né si ravvisano particolari logiche nella suddivisione della lunga tracklist - fatta forse eccezione per il tema religioso, molto presente nel segmento conclusivo; è un'opera oggettivamente ostica, se non estenuante, sbilanciata verso la componente lirica e quindi adatta a un ascolto minuzioso, capace di cogliere tutte (o quasi) le sfumature presenti nei testi. E allora conviene togliersi anzitutto l'onere di un giudizio sul beatmaking, frutto di approcci quantomeno compatibili e perciò omogeneo nel risultato d'insieme: come accennato, in "American Hunger" la musica ha un'importanza secondaria, è l'intelaiatura su cui l'mc newyorkese poggia riflessioni e racconti, elemento funzionale e immune da esibizionismi che in un progetto di tali dimensioni finirebbero inevitabilmente sottoesposti. Non che sia tutto indistinguibile e statico, sia chiaro, ma l'efficacia della produzione emerge in sostanza dalla sua organicità invece che dalle singole prove alle macchine, pur al netto di idee apprezzabili (il ricorso al medesimo sample, "The Windmills Of Your Mind", per i tre brani iniziali) e suggestive variazioni di percorso che incrociano Elettronica ("Who Rock") o Jazz ("Lift Me Up") - sul versante opposto, si segnala invece qualche campione utilizzato in maniera mediocre (i King Crimson per "Traveling" ed "I Put A Spell On You" per "Heaven Can Wait"). Più densa e articolata la performance di Jet Jaguar (così nei Monsta Island Czars), che dalle tragiche vicissitudini che l'hanno portato su una sedia a rotelle (prima) e in prigione (poi) ha tratto l'energia necessaria per affrontare l'esperienza artistica e non uno squallido slogan pubblicitario (<<People say Grimm you've been shot like Fifty/so why don't you just rhyme like Fifty?/Then, you can get the money like Fifty/otherwise before you seek success you'll be Fifty/there's no money and the underground is iffy/the loyalty leaves a man, fans are real picky>>): il valore di "American Hunger" si misura principalmente nella ricchezza dei suoi contenuti, nella loro schietta umanità, nella capacità di ricondurre la storia personale all'interno di quella collettiva. E' il caso, ad esempio, di "The Book Of Daniel", dettagliato diss ai danni del Dumile dal quale traspare appunto un'amarezza autentica (<<Zev Love X used to be merry/the mask took control of you like Jim Carrey>> e <<we been through so much, Zev you was close to me/used to come trough your house, buy your ass groceries>>), evitando di replicare a "El Chupa Nibre" con inutili offese e invettive. Impossibile, data la mole di materiale, scendere in un'analisi più particolareggiata, basti dire che Grimm, col suo flow preciso e la metrica semplice, attraversa un'ampia gamma di argomenti comprendenti la politica statunitense, il fallimento dell'american dream, l'ingiustizia sociale, il razzismo, l'odio, l'amore, il rapporto con Dio e così via, conservando però un atteggiamento autocritico, analitico, conscious. Si intuisce, dunque, quanto "American Hunger" sia un lavoro complesso (nel senso di poco immediato) e quantitativamente unico nel suo genere, ragion per cui evito volentieri il voto numerico e ne consiglio sì l'ascolto, ma solo a chi sia disposto a farlo con meticolosità e pazienza, condizioni necessarie per godere appieno di un'operazione cui il termine strabordante rischia davvero di stare strettino. |
TRACK LIST |
MF Grimm - American Hunger
(Day By Day Entertainment 2006) Breakfast
Lunch
The Last Supper
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BEATZ |
Breakfast
Lunch
The Last Supper
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