M.O.P. - SPARTA
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
2,5/3
Dopo la cocente delusione fornita due anni fa dalla pubblicazione di "Foundation", pallido tentativo degli M.O.P. di risollevarsi da un periodo costellato di vicende sfortunate con le etichette discografiche, l'annuncio di "Sparta" pareva guerrafondaio a sufficienza per far sperare i fan in un ritorno agli albori, all'energia pura e alle bastonate verbali che hanno sempre contraddistinto il durissimo duo proveniente da Brownsville. Soli contro tutti (<<It's 300 minus 298>> recita Billy in apertura), e questa non è una novità perché è esattamente così che i due si sono sempre posti nei confronti della vita e dell'industria discografica, veri fino al midollo, leali nei confronti della strada che li ha cresciuti. L'attitudine è invariata, l'energia è però diminuita e la produzione si distacca completamente dal passato, da un'epoca nella quale sia Fame che Danze avevano dato un saggio delle loro capacità in consolle con pregevoli risultati, accostandosi a costanti quali Premier e Dr. Period. "Sparta" è difatti interamente curato dagli Snowgoons, creando un binomio che aveva fatto salivare in vista dell'uscita dell'album per quello che si poteva immaginare un connubio di pura potenza tra le basi epiche del trio e la rabbia incazzosa degli M.O.P., aspettativa purtroppo disattesa da alcune scelte discutibili in fase di selezione dei suoni e da alcuni passaggi dove il Rap è scarno di motivazione ed aggressione. Il disco di per sé non è neanche brutto, piuttosto il termine migliore con cui descriverlo potrebbe essere deludente. Di certo regala qualche fiammata, episodi vigorosi tipo la marcia senza compromessi di "Back At It", il groove di "Opium" e l'aggressione di "Break'em" possono essere senza dubbio raggruppati tra le cose da ricordare, restano invece nella media "Sparta", territorio di guerra proprio come Brownsville, e "Blasphemy", che ci regala qualche linea divertente (<<I'm the ghetto Mr. Universe, call me Lou Ferrnegro/I push a lot of iron, I don't do it in the gym no>>), ma si tratta di episodi per i quali l'interesse cala già dopo qualche ascolto. E stiamo parlando del 50% di un disco composto da sole dieci tracce. Ad altro contesto appartiene difatti "Hard Niggaz", che di duro possiede veramente poco (specialmente nel beat), mentre la produzione cade addirittura di gusto in "Rollin'", realizzata con clap, tastiere ed un coro che non si può sentire, dà quasi l'impressione di aver sbagliato il CD inserito nel lettore (o di essere tornati a "Foundation"). E' molto dura ammettere che un'uscita di Fame e Danze non sia all'altezza della loro reputazione, i tempi di "Downtown Swinga" sono indubbiamente un ricordo e non si possono replicare, il che non vale come scusa per un gruppo dal quale ci si aspetta il massimo della grinta in ogni occasione. "Sparta" sarebbe potuto essere l'album che tornava a spaccare le teste, una rivincita trionfale che avrebbe nuovamente incoronato i paladini dell'hardcore Hip-Hop, un chiarimento necessario nei confronti di chi fa tutto questo solo per i soldi. E gli Snowgoons, con il curriculum che si ritrovano, avrebbero altresì potuto dirigere meglio un lavoro che aveva del grande potenziale, invece le basi proposte dalla crew risultano solo saltuariamente adatte allo scopo e paiono più che altro superficiali e limitate a un concepimento neppure troppo cervellotico. Per il 2012 sono già stati annunciati diversi nuovi titoli a firma M.O.P.: "BrownsVillianz" sarà il prossimo, seguito dai rispettivi progetti solisti (Fame dovrebbe uscire, oltre che solo, pure in coppia con Termanology); riaccenderanno la fiamma della cattiveria che ha reso la Mash Out Posse uno dei collettivi più amati e rispettati da parte di chi è stufo di sentire palle e mezzi termini? Speriamo decisamente di sì, anche se il tutto sa tanto di ultima spiaggia... |
TRACK LIST |
M.O.P. - Sparta
(Babygrande Records 2011)
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BEATZ |
All tracks produced by Snowgoons |