Meets Vision Art # Portfolio

Meets Vision Art, mini collettivo proveniente da Cagliari, ci presenta il suo primo lavoro ufficiale dal titolo "Portfolio", otto tracce (più una nascosta) che toccano diversi generi musicali ma restano sempre legate alla produzione Hip-Hop. Il progetto è molto interessante, a suo modo perfino ambizioso, la realizzazione è adeguata ma l'insieme, pur se godibile, rischia di non superare di troppo i limiti propri di una piccola autoproduzione casalinga. Vediamo con ordine ambedue i perché. Come già anticipato, "Portfolio" propone un'ampia gamma di sonorità e, difatti, gode di diverse partecipazioni alle chitarre (Zoo D'Anar) e al piano (Argiolas), la composizione attraversa con gusto e sobrietà Drum'n'Bass ("Just trippin'"), Funk ("My radio"), Soul (la strumentale di "Rap life rmx"), Fusion ("Jazz clubbin'") e Jazz ("Holidays"), trovando nell'Hip-Hop l'amalgama che da una logica al tutto. Colpisce, in particolare, la ricerca di un equilibrio cristallino tra componente strumentale e campionatura, ogni brano è articolato con grande dettaglio e lascia intuire una vera e propria fase di scrittura, alla classica formula del loop, di una struttura che si ripete in senso circolare, Meets Vision Art preferisce dunque una progressione fatta di pause, variazioni, ingressi e rifiniture, dimostrando capacità, idee e una proficua dose di fantasia. Il meccanismo, tuttavia, si inceppa in almeno due casi, ovvero nei remix di "Bang to the boogie" e "Rap life": la prima riprende un pezzo tratto dal "Milano-New York" di Dj Jad, con tanto di saluto iniziale (...my man Vitooo...), la seconda va a pescare addirittura un Tash d'annata (novantanove... ma perché?!) e la qualità dell'a-capella utilizzata non mi sembra neppure eccezionale. "Portfolio" perde così parte della propria freschezza (in fondo bastava contattare qualche rapper nostrano o, viste le possibilità offerte da myspace, uno tra i tanti emergenti in giro per il mondo) e, peggio, non riesce a staccarsi di dosso quell'etichetta con su scritto demo. Un demo che, tolti i due episodi incriminati, offre sì circa venti minuti di buona musica, ciononostante, viste le qualità dimostrate, poteva tranquillamente puntare più in alto.