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MASTA ACE - DISPOSABLE ARTS
Reviewed
by Lord216
VOTO (da 1
a 5) : 3,5/4
Brooklyn...detto tutto? Con una certa esperienza alle spalle, un po' di talento e qualche amico che ha voglia di fare in questo quartierone succedono più magie che ad Hogsworth; e Masta Ace di esperienza ne ha un vagone, talento non ne parliamo e amici...diciamo che persi i vecchi se ne fa di nuovi. Infatti, ad una rapida scorsa di featuring e produzioni non si trova traccia della Juice Crew, doccia abbastanza fredda per chi, come me, aveva una voglia matta di sentire Asso fluttuare su una base, chessò, di Marley Marl. Ma messo dentro questo disco le sorprese non mancano: andiamo infatti incontro ad un prodotto fresco e denso come un frappè, con momenti di ispirazione e momenti più fiacchi, ma in generale senza pezzi da suicidio di massa o da crisi psicotica (e di questi tempi ce ne fosse...). Ace non si fa pregare, e sfodera storytelling e cazzeggio con la classe di sempre, confeziona chicche deliziose ("Dear Yvette", "Hold U", "Block Episode" con Punch e Words), sferza senza peli sulla lingua (su tutte segnalo una perla per Eminem in "Don't Understand" che va così: <<...I don't do white music/I don't do black music/I make rap music for Hip-Hop kids...>> e la mazzata tremenda che rifila ad High & Mighty in "Acknowledge" <<...and please, give 50 Cent his flow back...>>), dimostra maturità sia come mc che come persona in "No Regrets" (se capite l'inglese sentitela, un testo da pelle d'oca!) ed in ogni rima che chiude (ma proprio tutte!) dimostra di avere uno stile della Madonna. Ok, non sentirete quello stile grasso e sincopato che l'ha reso un Crooklyn Dodger, ma sapersi rinnovare così non è da tutti. E roba nuova ne trovate un sacco nelle produzioni: a parte la sua (vabbè, apprezziamo la polivalenza ma fai le rime che è meglio) gli altri nomi sono quasi tutti sconosciuti, salvo Domingo (che firma i beats più ciccettosi e che gli produsse a suo tempo quella legnata di "Ghetto Like"...), Ayatollah ed Xplicit, che se l'arteriosclerosi non mi frega ha prodotto qualcosa a Large Professor nell'ultimo disco. Per quanto riguarda i featuring mitico quello di Greg Nice (oscar per il ritornello significativo da par suo), la manina di Dj Js-1 qui e là, Punch e Words in due pezzi (non in bikini, cantano in due distinte canzoni...), Strick e Young Zee in rappresentanza del Jersey come la di lui (di Zee, non di Masta) moglie Rah Digga (che oltre ad essere una bella gnocca spacca pure) e King Tee & J-Ro a rappresentare sulla costa est il team alkaholiko, oltre a qualche altro che non so chi sia né che ci faccia lì. Il filo conduttore dell'album è dato dagli skit, che mostrano il Masta che esce di galera, sente alla radio lo spot dell'I.D.A. (Institute of Disposable Arts) e decide di iscriversi. Il fatto è che l'offerta formativa di tale istituto (chiarita prima dallo spot, poi dal suo insistentissimo compagno di stanza) prevede corsi di Niggonometry, Airplay Economics, Bling-bling-ism, Bronx History, Player Pimpology e così via; il lieto fine di Masta laureato che diventa impiegato in una casa discografica è d'obbligo. Al di là di questo gustoso ed intelligente modo per parlare dei mali del rap e dell'Hip-Hop, il disco vale davvero la pena. Ed ogni volta che lo sento ricordo il suo concerto di qualche anno fa a Bologna: inutile descriverlo. Comprate e supportate il Vero Hip-Hop. <<...but understand that I'm very thoro/and I'm not gonna stop 'til my name is heard in every borough...>> |
TRACK LIST |
Masta Ace -
Disposable Arts (JCOR Entertainment 2001)
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BEATZ |
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