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Maury B - Book of rhymes
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Reviewed by Riccardo Orlandi
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Questo non è il solito disco di Hip-Hop vero. Sì, so che vuol dire tutto e niente, ma se depurate questa definizione dallo snobismo e dal radicalismo di certe posizioni tanto puriste quanto ottuse e ostili al cambiamento, ci capiremo. Vero, quindi, nel senso di un Hip-Hop che celebra quello che l'Hip-Hop stesso ha significato al tempo delle sue origini e durante la golden age. Non mancano certo le uscite che, ancora oggi, tributano tutti gli onori possibili alla vecchia scuola, recuperando suoni e atmosfere classiche e sviluppando contenuti strettamente legati alla rievocazione delle origini. Purtroppo, a volte quest'atteggiamento non è altro che una posa che i rapper si sentono in dovere di assumere per essere considerati appartenenti al genere, per essere riconosciuti come componenti della Cultura. Per carità, il rispetto e lo studio sono alla base dell'evoluzione, ma mi pare che certi mc's siano convinti che basti citare due pionieri, nominare la breaking e il writing, piazzare un paio di scratch ogni tanto per essere dei grandi rapper. Ma veniamo al disco in questione: quello che emoziona incredibilmente è che abbiamo la certezza assoluta che ciò che Maury B racconta è tutto vero. In "Into the gate" non stiamo ascoltando un ragazzino che nomina i ghettoblaster perché fa figo. In "Non puoi fermare il flow" il nostro è serio quando dice che tutto questo <<non può finire>>, perché <<questa musica oramai è più grande di tutti noi>>. Quando Maury, in "Universale", afferma che la cultura e l'energia, il beat e il flow, la strada e la radio, sono appunto universali, quando parla di studio delle origini, di espressione libera, di energia positiva, di vecchia scuola <<sacra, immortale, tradizionale, fondamentalista, originale>>, quando elenca i pionieri italiani a fianco di quelli americani, ci crede davvero. Certo, si sarebbe corso il rischio che - assieme ai suoni e alla interpretazione del flow, meravigliosamente anni '90 - il continuo ribadire l'amore per l'Hip-Hop avesse portato il disco ad essere potenzialmente considerato un po' noioso se non addirittura anacronistico. In realtà, Maury non riempie tutte le tracce con ciò che potrebbe risultare un sermone sulla coerenza dell'Hip-Hop (posto comunque che in Italia tale sermone potrebbero permettersi di farlo ben pochi personaggi e lui è di certo tra questi). Con "Bombe & cannoni" troviamo infatti il primo cambio di tempo, di metrica, di atmosfera. L'attitudine e il flow - misurato e sentito, sebbene non manchino le punchline (<<non fumo più il crack, ora fumo gli scrausi>>) - sono gli stessi per tutto il disco, ma le variazioni di gusto sono frequenti: "Musica da viaggio" è spensierata, "Life is good" è ottimistica e prova il fatto che Maury non ha fatto un disco solo per mettere in mostra la sua coerenza artistica ma anche per dire qualcosa, perché crede - e anche qui si sente una vicinanza con il primordiale spirito dell'Hip-Hop - che la Cultura abbia un valore e possa aiutare, "Un'altra estate in città" è uno storytelling molto bello, ottimistico quanto la traccia precedente, "Lettere notturne" è l'episodio più introspettivo del disco, "Catastrofi" si concede un parentesi apocalittica. Si tratta, dunque, di un disco che ha centrato perfettamente l'obiettivo che si era prefissato, non solo dal punto di vista della coerenza o della fedeltà alla vecchia scuola, ma anche da quello strettamente artistico e musicale. |
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TRACK LIST |
Maury B - Book of rhymes
(BM Records 2013)
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| BEATZ |
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| SCRATCH |
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