Mix Master Mike # Bangzilla

Signore e signori, ecco a voi il guerriero! Probabilmente uno dei Dj più importante della storia, colui che ha rivoluzionato un po' tutto: le tecniche, lo stile...la musica insomma. Signore e signori: Mix Master Mike. Le tappe principali della sua carriera sono certamente la vittoria al DMC del 1992 (primo Dj della West Coast a vincere), la vittoria nel 1993 a fianco di Q-Bert con il primo duo di Dj della storia, il mitico The Dream Team. Nel 1994 vince ancora e gli organizzatori si vedono costretti a chiedere a lui e Q-Bert di non partecipare più per manifesta superiorità, e diventano quindi giudici del DMC. Forma la Invisible Skratch Picklz (ISP) con Apollo, D-Styles, Shortkut e l'immancabile Q-Bert, in una delle più esplosive armate di turntablists di sempre. Nel 1998 entra nei Beastie Boys per la realizzazione di "Hello Nasty" e per i combattimenti sui palchi di mezzo mondo. I suoi successi non sono solo le gare, ma anche gli album che realizza: dal famigerato "Neck Thrust One" a "Bangzilla", sotto esame in quest'occasione. Il disco è una vera e propria guerra di scratch e cutting senza compromessi. La tecnica di capitan Schwartz è indiscutibile, le sue mani sono veloci e precise, i piatti e il mixer nelle sue mani si trasformano in armi mortali e devastanti. L'esercito di Dj in ascolto non potrà certo sottovalutare le direttive del suo generale, armato di fader e puntine. Ogni suo taglio rappresenta una lezione, le sue elucubrazioni sono proiettili forgiati nel platino, raccolti in questo caricatore fruibile da chiunque voglia essere addestrato alle tecniche di questa guerra moderna. Forse però questo è anche il limite del nostro fantasioso guerriero: l'album si presenta a tratti un po' troppo asettico, troppo perfettino insomma. Dischi come questo, più che un freddo fucile di precisione da cecchino, dovrebbero essere un grezzo kalashnikov che spara precisi scratch, mortali e a ripetizione, ma pur sempre sporchi e appestati di puzza di sudore, che solo una battaglia corpo a corpo può dare. La precisione dei sui missili teleguidati qui presenti non potrà mai avere lo stesso devastante impatto di quando combatte faccia a faccia col nemico. Che sia arrivato il momento del pensionamento del nostro generale? Penso proprio di no; la sua supremazia bellica è ancora indiscussa, ma deve ritrovare la cattiveria che l'ha sempre contraddistinto.