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GHOSTFACE KILLAH - MORE FISH
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Reviewed by
Dr. What?
VOTO (da 1 a 5)
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3 -
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Non c'era tutto questo bisogno di ordinare una seconda e forzata portata di pesce dopo che ci si è abbuffati con la prima, eppure Mr. Shawn Carter ha comunque chiesto a nome di tutti, ma per il suo pancione mai sazio di cash in particolare, il bis di pescato entro la fine dell'anno che puntualmente è arrivato dal sempre attivo Ironman. Perché così presto, eh? Perché se "Fishscale" è uscito appena qualche mesetto fa? Ebbene quel bricconcello di Jay-Z sa che bisogna batter ferro finché è caldo, lui che entra ed esce dal gioco rap a suo piacimento, lui che di mercato se ne intende anche troppo, lui...lui che è il capo può dare ordini ai propri dipendenti, ci mancherebbe. Che bis sia! E bis fu. Bella stronzata. "More Fish" è un album semplicemente acerbo, raccolto troppo tempo prima del dovuto e coltivato con i peggiori concimi che sono la fretta e la superbia, rovinando così quanto di buono ci si sarebbe potuto aspettare da un talento naturale come Pretty Tony. Partendo l'analisi proprio da quest'ultimo non c'è tanto da dire, quando impugna il microfono è preciso e cinico come sempre, quel voto è tutto per le sue poche ma ottime strofe di forte consistenza narrativa; ma non c'è poi così tanto da dire anche perché Ghost è qui più Ghost che mai, talmente Ghost che in alcune tracce non si vede per niente: lascia le chiavi dello studio in mano agli inesperti colleghi della Theodore Unit e scompare nel nulla come Casper. Ghost non ha fatto il pigro, semplicemente il tempo avuto a disposizione era quello che era e su qualcuno doveva pur ripiegare, no? Ed ecco allora che mi ritrovo a parlarvi di "Miguel Sanchez" ad esempio, base poco incisiva con trombone monotono, tutta per Sun God (il figlio) e Trife Da God (il figlioccio) orfani e disorientati senza papino Starks; di "Pokerface", discreto assolo di Shawn Wigs; di "Grew Up Hard", ennesima produzione senza nervo per un Trife scontato nei suoi racconti, e di "Gotta Hold On" di cui preferisco non dire nient'altro. Ma i problemi riscontrati in "More Fish" non dipendono solo dalla latitanza di Ironman, questo è solo l'inizio. Passiamo infatti alle produzioni: "Ghost Is Back" è qualcosa di micidiale in cui il nostro Tony si trasforma in un lancia razzi automatico, peccato però che la base è un classico di Eric B e Rakim ("Know The Ledge") e quindi, in definitiva, sul piano musicale niente di nuovo; "Gunz 'N' Razors" e "Alex" sono altre due perle dal lato lirico della faccenda, ma anch'esse riciclate dal repertorio sonoro di un MF Doom strepitoso (è la terza volta che accade dopo "Fishscale" e "Made In Brooklyn" di Masta Killah): la prima è guerra allo stato puro, beat apocalittico con campione pescato da Spider Man più spari da tutti i lati, attenti; la seconda sembra uscita direttamente da una puntata di Shaft, ma comunque, anche se splendide, sul piano musicale niente di nuovo; "Josephine" è sull'ultimo album di Hi-Tek, quindi niente di nuovo, e per concludere in schifezza, "Back Like That" è un remix uguale alla versione originale presente su "Fishscale", quindi niente di nuovo. Ma riusciremo mai a sentire qualcosa di nuovo in questo sequel? Massì dai, resta ancora qualcosina. Resta Madlib e la sua futuristica "Block Rock" che con le rime di Starks aumenta gli anni luce di distanza dal presente, e poi la meravigliosa "You Know I'm No Good" da parte del Mark Ronson che non ti aspetti: perfetta l'orchestrina di trombe e arpa a cucire il canto di Amy Winehouse con i versi del Killer. In definitiva "More Fish" esalterà sicuramente i fan della Theodore Unit e della poca originalità, ma io, in tutta sincerità, i lavori forzati non riesco a digerirli. |
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TRACK LIST |
Ghostface Killah -
More Fish
(Def Jam 2006)
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| BEATZ |
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| SCRATCH |
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