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MURUBUTU - IL GIOVANILE MARIANI E ALTRI RAP-CORE TRICKS (SCRITTI MINORI, RILETTURE E COLLABORAZIONI)
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Reviewed by Riccardo Orlandi
Le copertine dei dischi Hip-Hop. Qualche volta qualcosa di originale si trova, è vero, ma cosa possiamo aspettarci da uno che per la grafica dei suoi dischi si ispira alle copertine dei Classici della Mondadori? Grandi cose, certamente, ed è quasi scontato a dirsi, se conoscete il soggetto in questione, che le aspettative non sono minimamente deluse. Ma andiamo con ordine: nel 2009, Murubutu si era presentato, dopo anni di militanza nella crew reggiana La Kattiveria, con il primo disco da solista, "Il giovane Mariani e altri racconti". Posso dire con certezza che un prodotto del genere, in Italia, non lo si era mai visto (e si continua, purtroppo, a non vedere). Quindici tracce che sono in realtà altrettanti racconti, quindici storytelling sui temi più disparati, dalla caduta dell'Impero Romano alla resistenza partigiana, passando per visionarie rivisitazioni della passione di Cristo e metamorfosi kafkiane che sfociano in tributi alla letteratura, fino a omaggi agli scrittori sudamericani e a remake Hip-Hop dell'epica virgiliana. Come se non bastasse la deflagrante innovazione dell'idea - rendetevi conto di cosa può significare, in una scena Hip-Hop affetta dal più ignorante autobiografismo d'accatto, una scrittura esclusivamente narrativa - si aggiunga che la tecnica di Murubutu raggiunge vette di bravura impensabili. Ma veniamo al disco in questione: "Il giovanile Mariani..." raccoglie remix, riletture, sequel e collaborazioni, più un numero cospicuo di succulenti inediti. La ricetta è sempre la stessa: tecnica assassina e racconti degni di un romanziere di razza. Si passa così dagli assalti tecnici di "L'armata delle tecniche" e "Il giovanile Mariani", alla narrazione storica e quanto mai sofferente di "Vento del nord" o a quella drammatica e attuale di "I capponi di Renzo". Ovviamente, la qualità delle skills tecniche non si è abbassata di una virgola: come sempre, quando si tratta di tricks fonetici, non ce n'è per nessuno (<<il nuovo lodo dell'uomo vuoto trasecola sotto 'sto suono/il logo d'oro dell'avvoltoio in saecula saeculorum>>), e Murubutu sa farsi rispettare sganciando un numero incredibile di punchlines, peraltro mantenendo una classe invidiabile (<<nel mio click niente esperti tossici né finti dei/il mio mic tra i reperti fossili della golden age>>), senza mai scadere nel becero. Il congruo numero di collaborazioni del disco si snoda su pezzi improntati ampiamente verso un impatto tecnico esplosivo: passando da "Chi ci salva?" fino a "Dal profondo", si arriva a "Diogene di Sinope e la scuole cinica", vero e proprio scioglilingua, irripetibile per ogni sedicente liricista ventenne. Murubutu rappresenta tutto quello di cui la scena, oggi, ha bisogno: spregiudicata innovazione tematica, uno sconfinato talento narrativo e una capacità più unica che rara di fare del Rap una forma di scrittura colta, emancipandola dall'immagine che gli grava addosso, quella di semplice sfogo praticabile più o meno da chiunque. Esperienza, intelligenza e tecnica, nulla di tutto questo manca a Murubutu e agli altri mc's della Kattiveria. Quello che ci auguriamo è che sempre più amanti dell'Hip-Hop ben fatto entrino in contatto con questa realtà e che sempre più mc's scelgano la strada aperta dal collettivo reggiano, fatta di cultura, classe e voglia di fare del Rap una forma di scrittura che non serva soltanto come sfogo adolescenziale ma che ambisca alle sfere della letterarietà, per non restare impaludati nel cancro della staticità e per guardare all'evoluzione. |
TRACK LIST |
Murubutu - Il giovanile Mariani e altri rap-core
tricks (scritti minori, riletture e collaborazioni)
(Autoproduzione 2010)
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BEATZ |
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SCRATCH |
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