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NAS - STREET'S DISCIPLE
Reviewed
by Moro
VOTO (da 1
a 5) : 4,5
Nas continua a percorrere la strada intrapresa in "God's Son", quindi niente canzoni tirate o hit da classifica, ma musica suonata con intelligenza ed anche con una certa dose di pacatezza che troppo spesso esula dal mondo dell'Hip-Hop. "Street's Disciple" rappresenta il disco della vera maturità di Nas, che non è più semplicemente Nasty, ma è diventato un vero e proprio storyteller del Queensbridge. Le cose che vuole dire sono davvero tante e quindi una componente molto importante in questo disco sono i testi, sempre molto originali ed inoltre supportati da rime precise a dal suo solito inimitabile stile; va beh dai, Nas lo conosciamo tutti, come mc resta sempre uno dei migliori, non serve dire altro. "Nazareth Savage" ci porta lontano, in una dimensione onirica data da una litania ossessiva ed ipnotizzante. Si torna subito all'attualità con "American Way", canzone politica contro Bush e contro il meccanismo elettorale americano che viene condannato in toto, non viene infatti appoggiata la fazione opposta ma criticato il sistema proprio in quanto tale; bellissimo il campione ultra classico di "Atomic Dog" usato da Q-Tip, come anche il cantato della fidanzata Kelis. Molto originale "Sekou Story " per la base che cambia totalmente, da funky diventa jazzata, e per la presenza di Scarlet, che è lo stesso Nas con voce digitalizzata ed equalizzata in modo da sembrare quella di una donna. "Just A Moment" arriva direttamente al cuore, per i morti sulle strade, per i morti in guerra, che siano neri, bianchi o latini, e per i bambini, familiari ed amici a cui queste persone vengono tolte; non manca ovviamente un ricordo particolare agli illustri colleghi scomparsi. In "Reason" Nas continua sui temi della canzone precedente e si chiede perché c'è tanto odio e tanta negatività nel mondo. Una delle basi più coinvolgenti è senza dubbio quella della title track, con un repertorio di archi azzeccatissimo. Canzone stupenda "U.B.R.", biografia non autorizzata ad uno dei suoi (ed anche miei) idoli, il grande e insuperabile Rakim. Ancora omaggi all'old school in "Virgo", la base è completamente fatta in beat box da una leggenda del rap d'altri tempi, il buon vecchio Doug E. Fresh. Storytelling ai massimi livelli in "Remember The Times", la base ci riporta veramente indietro nel tempo, soprattutto grazie alla tromba suonata magnificamente. Originale anche "The Makings Of A Perfect Bitch", canzone estremamente ironica (basta leggere il titolo) e rappata con lo stile di 2Pac: questo sì che è un omaggio coi fiocchi! L'evoluzione della musica black passa attraverso la storia della stessa, e in "Bridging The Gap" si parla di Gospel, Blues, Old e New School, passando anche attraverso Prince. Il disco si chiude in maniera eccezionale con "Thief's Theme", una citazione al Rock più cupo degli anni '70. Tranne poche tracce, vedi Buckwild, Q-Tip e lo stesso Nas, tutte le produzioni sono affidate a L.E.S., Chucky Thompson e Salaam Remi: un fatto decisamente positivo, perché i producer in questione riescono a creare un'atmosfera omogenea che caratterizza tutto l'album. Al contrario non condivido la scelta di pubblicare un doppio cd, a mio avviso si poteva ridurre il minutaggio eliminando alcune tracce, ovvero quelle più easy come ad esempio "Live Now", "Rest Of My Life" e "Getting Married". Sarebbe un grave errore paragonare "Street's Disciple" ad illustri precedenti quali "Illmatic" o "It Was Written", ogni disco di Nas fa storia a sé ed alla fine è questa la sua forza: saper cambiare, rinnovarsi per evolvere. |
TRACK LIST |
Nas - Street's Disciple (Columbia 2004) Disc 1:
Disc 2:
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BEATZ |
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