ONRA - CHINOISERIES/CHINOISERIES PT. 2
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
n.g.
La storia di questi due dischi, del primo in particolare, è nota a tutti e perciò tediarvi con il solito raccontino un po' mi dispiace, pur non potendo farne a meno: Arnaud (Onra) Bernard è un beatmaker parigino con evidenti origini asiatiche, i nonni infatti sono vietnamiti e nel duemilasei il nostro decise di visitare l'antica patria, dove acquistò una trentina di vinili che finirono presto nei pattern di un MPC. A distanza di quattro anni l'esperimento si ripete (vedasi il gustosissimo trailer) con uscite di nazionalità cinese, in tutto sono altre trentadue strumentali che vanno a sommarsi alle precedenti, per un totale piuttosto omogeneo di circa centocinque minuti. Mi fermo qui con le spiegazioni e passo subito a posizionare "Chinoiseries" in coda alla fitta produzione di beat tape alimentata anzitutto da Madlib, ma rimpolpata da molti, negli Stati Uniti come nel resto del mondo (non ultimo merita di essere ricordato l'austriaco Brenk). In media ogni brano si aggira sul minuto e mezzo di durata, seguendo uno schema abbastanza rodato: un loop centrale, la batteria che picchia, qualche dialogo uscito da film improbabili. Il resto è dato sostanzialmente dal gusto col quale Onra seleziona, taglia e sequenzia i sample, ma anche da una personalità artistica che non eccede mai, mantenendo una rotta puntuale e rettilinea; tanto per capirci, le due "Chinoiseries" (e non è una critica né in un senso, né nell'altro) differiscono dai "Beat Konducta" o dal "Dr. No's Oxperiment" proprio per il rigore di Onra nella gestione di atmosfere e sonorità, che pur accogliendo inflessioni Wonky e Broken Beat conservano un'estetica parecchio organica e fanno spesso ricorso a percussioni della tradizione orientale ("Here Comes The Flutes", ad esempio). Rimanendo in un ipotetico confronto coi due fratellini Jackson, i percorsi del francese hanno sfumature differenti, sotto certi aspetti meno eccentriche, perché non si distanziano molto dalla pura rilettura in chiave Hip-Hop dei brani campionati. In ogni caso ne vengono fuori diverse genialate memorabili, per gli appassionati del genere in primis: l'esuberanza trascinante di "The Anthem", il mood sospeso di "Boundless Boundaries", l'incedere sincopato di "Clap Clap", il breakbeat assassino (non è affatto casuale il titolo) di "They Got Breaks Too", il taglio rigidamente detroitiano di "The Arrival", la malinconia di "Mai's Theme", i riferimenti palesi di "One For The Wu", l'assoluta perfezione di "Fight Or Die" e così via, dato che c'è da scegliere tra sessantaquattro alternative di (grosso modo) pari qualità e riuscita. Altre due parole sulle edizioni disponibili, in vista di eventuali acquisti. "Chinoiseries" esce in CD e vinile per, rispettivamente, Label Rouge Prod e Favorite Recordings, segue a neppure un anno di distanza la ristampa per quella che, di fatto, è un'autoproduzione (Bo Bun Records); altrettanto intrigante il formato commerciale di "Chinoiseries Pt. 2", che si affida alla All City Records (già dietro "Long Distance") e, oltre alle tre opzioni classiche (CD, doppio LP, FLAC), propone addirittura il nostalgico tape. Senza perdersi in chiacchiere: un must have, anzi due. |
TRACK LIST |
Onra - Chinoiseries
(Label Rouge Prod/Favorite Recordings 2007)
Onra - Chinoiseries Pt. 2 (All City Records 2011)
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BEATZ |
All tracks produced by Onra |
SCRATCH |
Chinoiseries
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