Onyx - #Turndafacup
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Reviewed by
Blond Dee
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Non si può certo dire che il 2014 sia stato un anno poco produttivo per gli Onyx: a qualche mese di distanza da "#Wakedafucup", è infatti seguita la pubblicazione di "#Turndafucup". Altro ashtag, altro giro, altro regalo. Mentre il messaggio di "#Wake..." era abbastanza chiaro, con una forte presa di posizione del duo originario del Queens nei confronti del mainstream e degli stili attualmente in voga perfettamente incorniciata dalle produzioni underground degli Snowgoons, "#Turn..." è il cambio di rotta improvviso che non ti aspetti e che potrebbe spiazzare. Le tematiche, a dire la verità, rispecchiano bene la storia e lo stile di Fredro Starr e Sticky Fingaz, bilanciando i richiami al ghetto e alla vita da strada, la celebrazione del proprio passato difficile e del successo ottenuto, le rime incendiarie contro tutto e tutti. In fin dei conti, da questo punto di vista sono sempre i soliti Onyx: due tipacci incazzati, pericolosi e sbruffoni, non proprio i classici bravi ragazzi della porta accanto. Ciò che stupisce, però, è la scelta dei suoni: "What U Gunna Do", "Frontline" e "Cuzo" sono strumentali molto vicine alla Trap, non certo quanto abitualmente associato agli Onyx; mentre "Do U Bac Down", ma soprattutto "Mad Energy" e "Crime Pays", sembrano beat di inizio anni '90, antecedenti come sonorità anche a "Badafucup", quasi più adatte ai Beastie Boys che agli Onyx. Il rischio di combinare un bel pasticcio era dietro l'angolo, eppure i due brutti ceffi di South Jamaica zittiscono tutti i loro detrattori che negli anni li hanno accusati di scarsa duttilità riuscendo globalmente a traslare il loro stile agguerrito e battagliero anche su sonorità a loro poco consone (specialmente quando devono rappare su basi più Elettroniche, in realtà). Tornando alle prove dei due mc's, non temete: in questo caso, come detto, non ci sono stravolgimenti e se conoscete lo stile Onyx sapete già cosa aspettarvi. Fredro appare ispiratissimo, Sticky è brutale e selvaggio come sempre. I due soci si scambiano il microfono con la naturalezza propria di chi lavora assieme da una vita e si conosce perfettamente, prendendo di petto qualsiasi tematica venga trattata, senza mezzi termini nè mezze misure, politicamente scorretti e non curanti della forma. In poche parole, i vecchi Onyx di sempre. <<It's Sticky Fingaz, you know I'm bout to black out/I neva go to sleep nigga, I pass out/and I don't wake up, I come to/I'm scared to death cause everything I do come true>>, capito? Se vi piace il Rap conscious, i concept e i preziosismi lirici, allora lasciate perdere. Delle produzioni abbiamo già parlato: inconsuete per gli Onyx ma a loro modo adatte a un piglio duro ed energico; magari ai puristi possono non piacere, ma nell'insieme il risultato finale non delude del tutto. Se passiamo al lato collaborazioni, tuttavia, aggiungiamo ancora qualche pecca: pochi gli ospiti e questo non per forza è un male, con nomi importanti ma prestazioni altalenanti. Busta Rhymes fa il suo senza brillare, Raekwon è stranamente moscio e in "Frontline" pare che non riesca proprio a cavalcare il beat, Rass Kass probabilmente offre la prestazione migliore, Ill Bill appare nella tracklist ma poi in realtà non partecipa in nessun modo alla realizzazione di "Mad Energy" (misteri della fede...). In soldoni: se "#Wakedafucup" era una critica aperta alla scena contemporanea, "#Turndafucup" è il segnale per dire a tutti ehi, noi ci siamo ancora, e mo' sono cazzi amari per tutti, in più le versioni riregistrate di "Last Dayz" e "Slam" sono due piccole chicche che oggettivamente non aggiungono nulla al prodotto ma dimostrano come, a vent'anni di distanza, Fredro e Sticky abbiano ancora la stessa grinta e la stessa rabbia di allora. |
TRACK LIST |
Onyx - #Turndafacup
(X-Ray Records 2014)
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BEATZ |
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