RAP'N'BASS - MONOLITE EP
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Reviewed by Riccardo Orlandi
I progetti che presentano qualcosa di originale, che vadano oltre al già sentito, nell'ambiente dell'Hip-Hop italiano sono pochi. Escludendo certi mc's senza cultura né consapevolezza che escono con prodotti assolutamente improbabili, di cui è meglio ignorare la presenza, il problema sta anche, a mio avviso, in chi voglia onorare il Rap classico in maniera troppo radicale e, in definitiva, ottusa. Il rispetto per la vecchia scuola è un punto di partenza, ma il progresso artistico di un genere come il Rap - benché una sua peculiarità sia quella di tendere a stigmatizzare ogni tentativo di allontanamento dalle radici - deve passare attraverso la critica di quello che è stato fatto nei decenni passati, e da un conseguente tentativo di evoluzione. Così abbiamo tanti giovani promettenti (ma il discorso potrebbe essere allargato anche a qualche veterano) capaci davvero di fare grandi cose, che si ritrovano a imitare i suoni e le rime dei mostri sacri degli anni novanta, convinti di pagare un tributo alla cultura e lasciandola invece tragicamente immobile. Ben venga, dunque, un disco che non ci propina soltanto boom-bap e campioni e che parla solo di strada e disagio, ma che sa esplorare sonorità nuove - senza in realtà trascurare il lavoro con i sample - su cui rappano mc's carichi di fotta ma mai banali o costruiti. Il progetto Rap'n'Bass è uno dei rari casi in cui una solida preparazione fa da fondamento per un tentativo di evoluzione. Ceri mette le mani sui beat creando suoni personali, che attingono dalla Drum'n'Bass senza trascurare momenti più classici, seguendo una corrente che ultimamente sta spopolando nell'Hip-Hop (sono stati paragonati ai Foreign Beggars), mentre i tre mc's performano con grande perizia tecnica e argomenti personali, mai retorici. Il loro curriculum, peraltro, non è certo povero di esperienze: Ares, membro esterno rispetto ai MindFu, realtà importante dell'Hip-Hop trentino, è un freestyler di razza (secondo posto al Tecniche Perfette del 2005), così come Santiago. FreezeFred è apparso invece su dischi di tutto rispetto, dal "32 barre" di Amon al bellissimo "Storytellers" di Freshbeat. Il disco, sebbene sia solo un rapido assaggio, lascia intendere come la decisione e la passione dei quattro sia tanto sincera quanto trascinante: il rifiuto delle hit commerciali (<<bruciate gli striscioni degli sbarbi a TRL>>, <<musicisti coi coglioni e non 'ste quattro cover band>>) e l'attitudine fondamentalmente indipendente caricano i testi di concetti senza mezzi termini, arricchiti da un trasporto che, in sede live, renderà le performance irresistibili. Si aggiunga la capacità, non così comune, di saper scherzare e non prendersi troppo sul serio, dote sempre più rara nella scena italiana. Insomma, non si tratta soltanto di critica aggressiva, ma anche di intrattenimento. In poche parole, un prodotto solido e nuovo, scritto con dedizione all'Hip-Hop ma con un sano spirito di rinnovamento. Aspettiamo il progredire del progetto, magari un disco ufficiale che faccia ancora più leva sulle ottime premesse poste dall'EP. |
TRACK LIST |
Rap'n'Bass - Monolite EP
(MoodMorning
2011)
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BEATZ |
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