Radical Stuff & Lo Greco Bros. # Jazzy Rap night live

Cominciamo a porci qualche bella domanda: quando nasce l'Hip-Hop italiano? E grazie a chi? Dove si è diffuso prima? Sarebbero sufficienti tre piccoli punti interrogativi per ottenere una valanga di risposte diverse, ognuna un po' vera, ognuna altrettanto falsa. Chiunque potrebbe raccontarvi la sua versione dei fatti, i suoi ricordi, i ricordi di seconda mano del solito amico un po' più grande, ma nessuno avrebbe la risposta, quella che mette tutti i tasselli al loro posto e non lascia né dubbi né parentesi da chiudere. Il meglio che possiamo fare consiste allora nel riordinare, per quanto possibile, le poche certezze a nostra disposizione, spolverando i dischi, le foto e le riviste conservate in un vecchio scatolone. Intorno al 1986 Kaos One (già writer), Dj Gruff e Top Cat (quest'ultimo americano) cominciavano a muovere i primi passi nel mondo del Rap utilizzando, ovviamente, l'unico idioma possibile: l'inglese. Di lì a poco l'amicizia si allargò a Sean, Dj Skizo e Soul Boy, coi quali nacque la Fresh Press Crew, storica realtà milanese che si aggirava nei pressi del muretto; con l'ingresso di Dre Love (anche lui di provenienza a stelle&strisce) e l'uscita di Gruff, Top Cat e Soul Boy, nascono finalmente i Radical Stuff. Facendo un lungo salto in avanti arriviamo al 1992, anno d'uscita di "Jazzy Rap night live" per la storica etichetta Flying Records: il vinile conta quattro lunghe tracce live (cinque nell'edizione su CD) eseguite dai Lo Greco Bros. e rappate con tanta ma davvero tanta foga da Kaos, Sean e Dre, in più agli assoli di basso, tromba e batteria si alterna spesso l'ingresso di Dj Skizo, perfettamente a suo agio all'interno della band. Tanto Funk e Jazz, quindi, in "Funky medley" e "So that", si passa al Reggae in "Medley muffin'" e si chiude su "Let's get dizzy", primo singolo dei Radical Suff uscito nel lontano '89; non è invece una registrazione dal vivo "On the jazzy trip", che però mantiene perfettamente intatto l'impianto musicale del disco. Riguardo al Rap c'è poco da dire, ripeto (ma tanto lo sapete già) che "Jazzy Rap night live" è rigorosamente in inglese, stilisticamente parlando non aspettatevi grandi sorprese da Kaos e compagni perché l'orologio all'epoca batteva ancora le sue prime ore e la maturità vera e propria sarebbe arrivata solo qualche tempo dopo. Resta, comunque, la testimonianza di un periodo frizzante e ricco di entusiasmo; forse vi ritroverete un pizzico disorientati a sentire la voce roca di Kaos sulle ritmiche di "Medley muffin'" o nelle insolite incitazioni rivolte al pubblico, stesso discorso per il sapore decisamente datato delle rime dei Radical Stuff, eppure se volete dare una vaga risposta alle tre domande poste in apertura sappiate che per di qua dovrete sicuramente passarci.