RASCO - TIME WAITS FOR NO MAN
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
4/4,5
Mi piace l'Hip-Hop della seconda metà degli anni '90. Mi piacciono quei loop minimali che non campionano un preciso elemento melodico ma dispongono a strati, come una torta, una miriade di suoni brevi, note, spezzoni, riverberi. Mi piacciono i beat che pescano cassa, piatto e rullante su qualche imprecisata raccolta di break e trovano ordine sullo schermo di un pc (questa batte qui, lì sposto quello, qua lascio solo questo e nient'altro). Non mi piacciono i beat asettici che sembrano usciti da una tastiera MIDI. Mi piacciono gli scoppiettii del vinile, quando lo aggiungono apposta un po' te ne accorgi, ma se è tutto vero l'effetto ha un che di sensuale. Mi piace il modo in cui alcuni produttori hanno metabolizzato la musica di Premier, Pete Rock, Lord Finesse e tanti altri maestri, un orecchio allenato non avrebbe alcuna difficoltà a individuarne le tracce nell'Hip-Hop del 1998, del 2008 e probabilmente del 2018. Mi piace l'ingresso del dj, non importa se col fader è o meno il primo della classe, ciò che conta è che sappia mantenere alta la tensione anche quando mancano solo venti secondi alla fine del pezzo. Mi piace il Rap che ti inchioda al letto, sotto il palco o di fronte a un PC perché non puoi fare a meno di seguirlo, con la testa e col collo. Mi piacciono gli mc's che non raccontano nulla di particolarmente edificante, i loro ragionamenti non brillano per arguzia ma hanno storie, parole, personalità, rabbia e metriche. Mi piace scendere in strada con le cuffie, l'Hip-Hop colora ogni cosa sotto una luce diversa. Per tutte queste ragioni e qualcun'altra che al momento magari dimentico mi piace "Time Waits For No Man", il disco d'esordio di Rasco sotto Stones Throw Records, tributato meno di quanto meritasse forse perché l'annata fu un tantino abbondante (giusto qualche nome: "Capital Punishment", "E.L.E.", "Cypress Hill IV", "Moment Of Truth", "The Miseducation Of Lauryn Hill", "Black Star", "Aquemini", "Soul Survivor"), o perché in molti si lasciarono distrarre più del dovuto da "Vol. 2... Hard Knock Life" e "Tim's Bio". Forse anche perché la Stones Throw non era ancora LA Stones Throw. Ad ogni modo dopo dieci anni tondi tondi "Time Waits For No Man" fa ancora la sua bella figura, i beat di Peanut Butter Wolf, Paul Nice, Evidence e Kut Masta Kurt non hanno data di scadenza, sugli scratch di Revolution, Babu, Vin Roc e D-Styles non stiamo nemmeno a discutere e sì, Rasco tra continui cambi di etichetta e progetti poco ambiziosi s'è smarrito, ma qui era indubbiamente al suo top. Difatti pezzi come "Suckas Don't Respect It", "Bits & Pieces", "Major League", "Me & My Crew", "What It's All About" ed "Unassisted" nel walkman andavano che era una meraviglia... |
TRACK LIST |
Rasco - Time Waits For No Man
(Stones Throw Records 1998)
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BEATZ |
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SCRATCH |
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