Rawl MC # Il mondo

Chi possiede e adora "Dietro il cancello" dei Gatekeepaz, sicuramente ricorderà almeno il nome di Rawl MC. "Il mondo", contrariamente a quanto si possa pensare, non è affatto un album d'esordio, bensì il seguito di "Solo di notte", uscito nell'ormai lontano 1997; ma grazie a queste influenti amicizie torinesi, Rawl non è mai rimasto inattivo tra un lavoro e l'altro. L'intro è convincente, se ne occupa Double S creando una specie di trailer dell'album; già dalle primissime tracce è possibile individuare i punti forti e quelli deboli di Rawl: ha una voce molto bella, piena, virile, intonata e con un'intensità naturale, non si sforza di imitare nessun'altro - al contrario di parecchi suoi colleghi italiani... - , sa ideare ritornelli che fomentano l'ascoltatore ("Avviso", "Il mondo", "Ken vs Rawl"), è dedito a tematiche sociali e politiche ("TV nation", "Formiche", "Psicogiubileo"), ma riempie il tutto con skit che lasciano un po' perplessi (i "Flash...") e non è sempre così originale come potrebbe sembrare. Non mancano ovviamente i pezzi più carichi, da jam, né quelli non particolarmente impegnati, è il caso di "Avviso", un'introduzione a "Il mondo" più che all'autore del medesimo, con un po' di sano esercizio lirico dove più che al testo si presta attenzione al flow; proseguiamo con la titletrack, che vede la partecipazione di Psiko Templar: ottimo accostamento di voci, quella ritmata di Rawl e quella melodica e incisiva del gatekeepa, che ritroveremo anche nel prosieguo. Rawl è uno di quegli mc che da il meglio di sé nei featuring, le tracce più serie sono quelle che colpiscono subito ma, forse proprio per dare una sensazione di serietà, presentano anche un flow più appesantito, rendendo meno semplice l'ascolto. "TV nation" è un po' sullo stile di Frankie Hi-NRG ed Assalti Frontali, non solo per la tematica, ma proprio come risultato d'insieme; "Formiche" è forse uno dei pezzi migliori e significativi de "Il mondo", ha un beat reggaeggiante ricco di suoni incisivi, con Candy Cracker aka Psiko Templar e Rawl che ci parlano della limitatezza dei nostri orizzonti nell'accettare le diversità. Il penultimo pezzo è "Psicogiubileo", con Jena e ancora una volta Templar: bello tosto, si parla di tutti gli aspetti negativi della religione, o meglio, dell'industria religiosa sviluppatasi recentemente. Il punto di vista è esplicito ma non viene argomentato benissimo (bastasse una canzone per discuterne...), tutto ciò su uno dei beat meno riusciti tra le sedici tracce. A proposito di meno riusciti, citiamo qualche pezzo evitabile, ad esempio "Tutto d'un fiato", che in realtà non è male ma la collaborazione, a mio parere, non è delle migliori; infine l'anonima "Mayday" e la wesside-hustla "Il mio cane". Per carità, dalle foto nel booklet si vede uno splendido rottweiler e comprendo l'amore di Rawl per gli animali, ma il brano, per quanto ironico, proprio non va. Complessivamente, "Il mondo" è un disco piacevole, anche se suona un po' ripetitivo, con quei beat a disposizione Rawl avrebbe potuto proporci un lavoro migliore, più innovativo, più moderno, spaziando magari in più campi tematici. Le potenzialità ci sono e nell'eventualità di un lavoro di gruppo forse emergerebbero meglio: confidiamo eventualmente nelle sue prossime mosse.