|
|
|
THE ROOTS - HOW I GOT OVER
|
Reviewed by
Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
4
Mettiamoci una bella pietra sopra (sempre se non l'avevate già fatto): i Roots di "Do You Want More?!!!??!", "Illadelph Halflife", "Things Fall Apart" e "Phrenology" non ci sono più. Ridimensionato il Jazz, mitigato il Funk e smorzato il Rock, alla band di Philadelphia restano scampoli di tutti e tre più qualche venatura Pop/Soul per controbilanciare la costante fusione musicale che da sempre li contraddistingue nella scena Hip-Hop. La differenza tra "Rising Down" (deludente sotto numerosi punti di vista) ed "How I Got Over" sta però nel fatto che quest'ultimo è un disco elegante, gradevole e, sospiro di sollievo, decisamente a fuoco. A quanto pare (ma in merito conviene sempre dubitare), il loro testamento. Solo quarantadue primi (è il minimo storico dei Roots), un bel po' di featuring, tanti ritornelli cantati, l'ennesimo cambio di formazione (salutiamo Hub con una stretta al cuore e diamo il benvenuto ad Owen Biddle), una cover finita nel nulla ("Peaches En Regalia" di Frank Zappa), la produzione sfoltita (il grosso è dato da piano, sezione ritmica e chitarre) e soprattutto una tensione, quella respirata in "Game Theory" e "Rising Down", che qui finalmente si scioglie. L'inizio è un susseguirsi di emozioni: il coro di "A Peace Of Light", la solitudine in tre parti di "Walk Alone" (<<Walk alone, I walk alone, you know I walk it alone/I always been on my own, ever since the day I born/so I don't mind walking alone>>), le preghiere di "Dear God 2.0", esperimento gemello di "The Seed (2.0)" poiché riprende un brano dei Monsters Of Folk offrendone una nuova interpretazione (<<Dear God, I'm trying hard to reach you/dear God, I see your face in all I do/sometimes, it's so hard to believe it/but God, I know you have your reasons>>), gli ottimi ingressi di Blu e P.O.R.N. in "Radio Daze" e di Phonte in "Now Or Never", con Dice Raw che non ne sbaglia uno (<<Everything's changing around me and I want to change too/it's one thing I know, it ain't cool being no fool/I feel different today, I don't know what else to say/but I'm get my shit together, it's now or never>>) e difatti si ripete anche nel primo singolo, "How I Got Over" (<<Out on the streets, where I grew up/first thing they teach us, not to give a fuck/that type of thinking can't get you nowhere/someone has to care>>). Un breve abbraccio a J Dilla ("DillaTUDE: The Flight Of Titus") e si riparte nuovamente con Blu, Phonte e la voce sottile di Patty Crash (<<When I wake up, I look into the mirror/I can see a clearer, vision/I should start living today/cause today is gonna be the day, is gonna be the day...>>), il passaggio a "Right On", sul sample di Joanna Newsom, è immediato e di notevole impatto, così come "Doin' It Again" e "The Fire", che avviano "How I Got Over" verso la fine tornando all'Hip-Hop più essenziale (cassa, rullante e trentadue barre per pezzo). Ecco, se non fosse stato per "Web 20/20" ed "Hustla", che mal si adattano alle atmosfere del disco, ?uestlove e soci avrebbero potuto chiudere con un gran colpo di coda; così non è, ma importa poco, dato che a differenza di tanti altri gruppi (l'elenco potrebbe comprendere Cypress Hill, Public Enemy e anche il Wu-Tang Clan di "8 Diagrams") i Roots non hanno mai smarrito due qualità imprescindibili, la coerenza e la dignità, presenti in "Organix" e persistenti fino ad "How I Got Over". Ho dimenticato di spendere due parole a proposito di Black Thought? No, l'ho lasciato per ultimo, perché dopo nove dischi in studio e quasi venti anni di rime credo di poterlo dire serenamente: Tariq Trotter non è solo un mc straordinario, dotato di tecnica ed umanità (la combinazione per eccellenza), è, ancora oggi, uno dei migliori, il fulcro attorno al quale ruota tutta la magia dei Roots. |
TRACK LIST |
The Roots - How I Got Over
(Def Jam Recordings 2010)
|
BEATZ |
|
|