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RUN-DMC - TOUGHER THAN LEATHER
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
n.g.
Sarà perché è stato il mio primo disco di Hip-Hop. Sarà perché il refrain di "Mary, Mary" ed il suo coinvolgente campionamento ritmato non mi è mai uscito dalla testa. Sarà perché ero un bambino di 12 anni che per la prima volta metteva le mani su un qualcosa di mai sentito prima e che ora poteva dire di sentire suo un genere musicale, che tra l'altro in Italia era ben distante dalla conoscenza da parte delle masse, fatto che ti permetteva di sentirti in qualche maniera unico e diverso dalla massa. Sarà per tutti questi motivi assieme, ma per me "Tougher Than Leather" è un disco intoccabile e non criticabile, ma cercherò di recensirlo con distacco, se ci riesco. Questo lavoro arrivava dopo una serie di dischi leggendari da parte dei Run-DMC, ed il fatto che abbia venduto molto meno dei suoi predecessori "Kings Of Rock" e soprattutto "Raising Hell" non significa necessariamente che fosse loro inferiore. Anzi. E' un disco pieno di sentimento Hip-Hop, rappresenta al meglio l'era delle tutone dell'Adidas, dei catenoni al collo, del Dj che ancora fa dello scratch un elemento essenziale di questo tipo di suono, dell'occasionale crossover tra Rap e chitarroni pesanti che tanto caro fu ai Run-DMC, che fecero dell'abbinamento un riuscito e duraturo marchio di fabbrica. C'è da emozionarsi tanto a riascoltare classici senza tempo come "Run's House", "Beats To The Rhyme", "How'D Ya Do It Dee", "Radio Station" e tutto il resto, perché ti fa ripensare subito ai primi momenti in cui hai messo una scarpa più alta di quella che avevano i tuoi amici, la prima volta che hai indossato un berretto di una squadra americana prima che ciò diventasse la regola e non più l'eccezione, la prima volta che ascoltavi qualcosa in una lingua diversa dalla tua e per giunta nemmeno cantato, bensì parlato. O meglio, rappato. "Tougher Than Leather" rappresenta l'essenza dei Run-DMC: Hip-Hop puro, maggiormente ricco di inventiva e di campionamenti rispetto ai classici già prodotti dal gruppo e che era capace di distanziarsi con decisione da un qualsiasi beat fatto con la solita e superficiale drum machine standard di fine anni '80 (difetto riscontrato ad esempio nel loro esordio), basti pensare alla base galattica della già citata "Beats To The Rhyme" per capire quanto sto dicendo. "Tougher Than Leather" mi è caro anche per un altro motivo: dopo di lui, infatti, non troveremo più i Run-DMC ad esprimersi ai massimi livelli, iniziando una discesa culminata fino al deprimente "Crown Royal", e terminata definitivamente con la tristissima scomparsa violenta di Jam Master Jay, pioniere (se ce n'è mai stato uno) di questo genere che ci appassiona tanto. E dopo tanto tempo mi viene da pensare a quante volte è stato campionato il <<Down with the king>> contenuto in "Run's House", a quante volte ho cantato <<Who's House? Run's House!>> sentendomi per un attimo catapultato in un qualsiasi quartiere di New York, a quante volte mi sono sentito l'adrenalina salire captando la frase iniziale di "Beats To The Rhyme", con DMC ad attaccare con <<Dj's and mc's, coming up next is the one and only incredible, Jam Master Yo, back up off the ropes, punk>>. Non sarà mai il miglior lavoro dei Run-DMC per la massa, perché è uno di quelli che ha venduto meno restando al di sotto delle aspettative di chi aspettava un "Raising Hell" parte due. Non lo sarà nemmeno perché ha coinciso con l'inizio del loro declino. Ma per chi, come me, con lui ha iniziato un percorso all'interno di questo genere senza mai più staccarsene, resta una specie di primo amore. Ed il primo amore non si scorda mai. |
TRACK LIST |
Run-DMC - Tougher Than Leather
(Profile Records 1988)
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BEATZ |
All tracks produced by Run-DMC and Davy D except track #2 by Run-DMC and Rick Rubin |
SCRATCH |
All cutz by Jam Master Jay |
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