Dj Skizo e Mirko Miro - Leggende metropolitane
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Se il nome Dj Skizo immagino non necessiti di particolari preamboli (basta dire Radical Stuff e Alien Army, vero?), chi segue con una certa assiduità l'evoluzione dell'Hip-Hop italiano è probabile che conosca anche il catanese Mirko Miro, la cui carriera conta molte collaborazioni, una fitta esperienza sul palco, un paio di crew e due progetti solisti, "Musica & suoni" ed "FM95100". "Leggende metropolitane", che figura nel catalogo Audioplate Records, appaia entrambi sotto il segno inequivocabile della classicità, eloquente sia nella combinazione per eccellenza di questo genere musicale, ovvero un dj ai piatti e un mc col microfono stretto tra i pugni, che nella sobrietà dei rispettivi interventi, molto misurati lungo tutte e venti le tracce. La complicità è forte, l'amore per l'Hip-Hop è tangibile, il coinvolgimento è quasi inevitabile; in altre mani, un album come "Leggende metropolitane" avrebbe facilmente imboccato la via della nostalgia, se non dell'anacronismo, Skizo e Mirko riescono invece a contenere il rischio senza rinunciare, come detto, a un'impostazione piuttosto tradizionale, ma rinfrescando un approccio che, per fortuna, non ha mai smesso di trovare nuovo combustibile. Lo schema, perciò, è quello tipico: il sampling, due strofe, nessun cantato nei refrain e gli scratch in coda o nel mezzo. Il risultato conduce a un disco tutto sommato compatto (la durata sfiora i cinquanta minuti), parecchio omogeneo e bilanciato nel conciliare tecnica e spontaneità, garbo ed energia, sebbene non manchino alcune imperfezioni e l'originalità, globalmente, sia ridotta. Procediamo con ordine. Dj Skizo produce tutti i beat e si affida a uno stile compositivo che ha raggiunto una fisionomia molto precisa, tranne poche eccezioni, il mood tende ad essere scuro, notturno, la scelta dei campioni esprime una profonda lucidità ed è incisiva specialmente quando ricorre a pianoforti e chitarre, nonostante la programmazione delle batterie sia un po' piatta. Mirko Miro ne raccoglie le intuizioni e denota una buona spigliatezza nell'alternare la vena più introspettiva all'esuberanza dell'autocelebrazione, grosso modo i contenuti ruotano attorno a queste due macroaree e l'interpretazione accentua la linearità e l'immediatezza delle liriche, articolate malgrado un'impostazione metrica che riduce al minimo le variazioni. A mio avviso le tracce migliori sono appunto quelle che attingono alla sfera personale e affettiva di Mirko, ad esempio "Punto su di me" e "Per sempre", due racconti nei quali è facile specchiarsi, oppure "Un posto via da qui" e "Io non torno indietro", che colpiscono soprattutto per la loro schiettezza, il discorso va poi esteso anche all'intrattenimento più sbruffone di "Giù in guerra" (con Ekspo, Castì, Callister e Mouri) e alle belle immagini di "Operazione quotidiana", che tra l'altro propone una gustosa diversità di timbro quando a Mirko si affianca la voce profonda di Skarraphone. Specularmente, i brani meno interessanti sono quelli che attenuano il canovaccio principale di "Leggende metropolitane", cioè "Un altro scherzo del destino" (spiace dirlo, però qui faccio fatica a riconoscere l'Esa di cui ho imparato a memoria tante strofe) e "Leggende nell'arena" (neppure i Cammelli appaiono così ispirati), oltre a qualche episodio che, vuoi per il beat poco efficace ("Istinto"), vuoi per la retorica ("Tempi di gloria"), finisce col confondersi nell'insieme senza emergerne. Non si tratta, in definitiva, di un lavoro riuscito nella sua interezza, seppure gli spunti degni di nota siano tanti (ci mancherebbe) e la sintonia tra Dj Skizo e Mirko Miro sia eccellente: un ascolto, prima di procedere all'acquisto, è consigliato, quantomeno per schiarirsi le idee. |
TRACK LIST |
Dj Skizo e Mirko Miro - Leggende metropolitane
(Audioplate Records 2012)
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