SLIM THUG - THA THUG SHOW
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Reviewed by
DownWithHeraldry
VOTO (da 1 a 5)
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4
Da che mondo è mondo, se vogliamo capire la consistenza di una rapper, bisogna anche un po' guardare alla sua storia. Per quanto famoso e mainstream, Slim Thug è nato per strada e non in studio, come ama ricordare egli stesso, "Already Platinum", il suo primo album datato 2005, prima ancora di essere inciso era già disco di platino nelle strade di Houston (sì, di Houston). L'mc in questione ha una voce profonda e dal timbro particolare, un flow per certi versi monotono ma decisamente valido. La prima volta mi ha colpito in "Take Tha Hood Back" con gli UGK: i suoi versi nel ritornello facevano davvero paura (<<click-clack motherfucker! We're takin' the hood back>>). Ma, come si sa, sostenere un disco intero è cosa ben diversa. Vediamo come se la cava. La titletrack va per prima, incontriamo subito le caratteristiche che ci accompagneranno per tutto il disco, i suoni freddi ed elettronici, com'è tipico del Southern Rap, ma anche un flow capace di adattarsi alle percussioni in modo eccezionale, creando effetti ritmici ottimi. La seconda traccia è la più raffinata, "The Sky", molto bello l'uso della scala di pianoforte. Segue "Gangsta", col valido cantato di Z-Ro, lo stesso si cimenta poi in una strofa melodica alla Nate Dogg senza sfigurare affatto. "How We Do It" ospita invece il rapper di Miami Rick Ross, la base del ventenne Lex Luger, per usare un eufemismo, è angosciante: ansia e claustrofobia sono il leitmotiv del pezzo, ma per nostra fortuna i due mc's sanno come reagire. Ross con la sua voce affannosa e grassa sostiene bene il suo ruolo e Slim Thug prova a fare quello che sa fare meglio: sovrastare il beat. Ascoltate questo brano quattro volte di fila se volete andare al manicomio... Per contrappasso, la traccia seguente, "Movie", è allegra, leggera e spensierata, nel ritornello c'è la prima voce femminile dell'album; buon pezzo. Segue "Neighborhood Supa Star", brano molto vivace e gustoso, la voce del ritornello è fortemente storpiata tanto da non capire se è lo stesso Slim o qualcuno tra i featuring presenti, in ogni caso le singole strofe sono una forza della natura. Siamo alla settima traccia, "100's", col ritornello che fa il paio col brano precedente. Anche qui il pezzo forte è il tempo e Slim lascia per sé la prima strofa, che è forse la migliore di tutto lo show; seguono, di nuovo, due featuring poco conosciuti. "Beet It Up", "So High" e "Free" sono tre pezzi a mio avviso superflui. Solo il primo dei tre è decente, ma è la solita traccia romantica che prima o poi salta fuori in dischi come questo da vent'anni; gli altri due sono davvero privi di qualità. Marcatamente Elettronica "Celebration", che ritira su le sorti del disco e, per le sonorità, si direbbe ispirata da alcuni pionieri tedeschi dei primi anni '80. Qui Slim Thug fa tutto da sé, compreso il ritornello, e la prova è decisamente superata. "Caddy Music", nella quale incontriamo Devin The Dude, texano anche lui, spezza un po' l'atmosfera e il ritmo, che si fa lento e puramente strumentale; per il duo è questa la musica da Cadillac, e se non lo sanno loro... Si continua con "Coming From", caratterizzata da una chitarra e da un ritornello molto Country, ma già con "Murda" torna ad affacciarsi l'Elettronica: qui lo stoned flow di Slim è un po' più accelerato e si fa quasi aggressivo. Chiude il tutto (se non contiamo le bonus track) "Do It Again", che abbandona ancora l'Elettronica ma lega bene col resto del progetto. Qualche neo c'è, ma la qualità complessiva è alta. Ragionando sul prodotto più in generale, va sicuramente detto che è strutturato in maniera adeguata, non dimentichiamo che si parla di un rapper che nel 2005 collaborava con Beyoncé e P. Diddy, ma vai a prendere il suo disco oggi e la presenza più rinomata è quella di Devin The Dude. Non si tratta di un prodotto underground, però la scelta di condividere alcuni ottimi beat con dei colleghi semisconosciuti provenienti dal Sud è di certo coraggiosa, dato che rischia di tagliar fuori chissà quanto pubblico senza mettere d'accordo nemmeno i puristi. Eppure, non c'è che dire, ha fatto un culo così a mezza New York. |
TRACK LIST |
Slim Thug - Tha Thug Show
(E1 Music 2010)
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BEATZ |
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