Snowgoons - Black Snow 2
|
Reviewed by
Blond Dee
VOTO (da 1 a 5)
:
4
Ogni volta che si vuol ascoltare in maniera analitica e in seguito darne un giudizio misurato un disco che non vede come attore principale un mc, bensì un beatmaker (o più), il punto di vista va completamente ribaltato. Di fronte a lavori come "Black Snow 2" è necessario in primis rendere giustizia ai produttori, onorando col ruolo che merita l'aspetto musicale del disco, prima che quello lirico. Gli Snowgoons non hanno bisogno di tante presentazioni: se dal vecchio continente sono riusciti a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto negli Stati Uniti, un motivo ci sarà. Partiamo dunque da qui e dalle ventiquattro strumentali gentilmente offerte ai numerosi invitati, frutto del solito, instancabile e impeccabile lavoro a otto mani firmato Dj Illegal, Det Gunner, Sicknature e J.S. Kuster. Il marchio di fabbrica c'è e si sente, i beat sono un rullo compressore con le casse e le batterie che martellano e aprono il varco affinché si possano inserire i campioni, sempre selezionati con cura e ottimo gusto. Non siamo di fronte a un disco che apporti qualche innovazione dal punto di vista strettamente musicale: il suono è quello classico degli Snowgoons e che caratterizza ormai da anni il Rap fatto in una determinata maniera. L'intento del collettivo teutonico non è quindi quello di offrire qualcosa di nuovo, mi pare chiaro. Più che altro, l'idea è di proporre un prodotto inquadrato perfettamente nella linea di pensiero del team, senza discostarsi dai principi musicali su cui si sono da sempre basate le loro uscite. Quel che è certo, è che gli Snowgoons sono riusciti a raggiungere un livello che dovrebbe rappresentare il sogno di quasi tutti i produttori, cioè il fatto di risultare immediatamente riconoscibili sin dal primo ascolto: se un beat è targato Snowgoons, te ne rendi conto (provate a sentire "Do U Bac Down" in "#Turndafucup" e alla versione qui presente: non c'è storia). Né mancano gli episodi in cui si nota l'influenza di un grandissimo come Stoupe The Enemy Of Mankind: i campioni tagliati dalla musica classica che troviamo in "Party Crashers" come le voci di sottofondo di "Fast Food Nation" richiamano alla mente proprio le atmosfere dei Jedi Mind Tricks. Infine, talvolta il suono si addolcisce un po' proponendo atmosfee più riflessive, così in "The Code" ed "I Walk Alone". Per il resto siamo alle solite, ogni beat è un dritto in faccia non adatto ai deboli di cuore, con "The Real Talk" e "This Is Goons Shit" che spiccano sulle altre. La palma d'oro del miglior beat del disco se l'aggiudica invece a mani basse "Nuclear War" per la sua stordente ipnoticità. E se alle macchine i nostri quattro si sono dati da fare, sulla lista degli invitati si è andati sul sicuro. Tra gli ospiti emergono le facce note degli amici di La Coka Nostra e AOTP (tra questi ultimi, da applausi le prestazoni di Reef The Lost Cauze e Planetary), oltre a qualche sconosciuto e a pesi massimi del calibro di Raekwon, Billy Danze, Planet Asia, Masta Ace, PMD, Onyx e Kool G Rap (forse l'unico che non brilla come potrebbe). La lista è infinita, le prestazioni in generale buone anche se il concetto è sempre lo stesso: non si cerca nessun concetto di fondo, ogni rapper impugna il microfono per dare sfogo al flow e alla tecnica inanellando una punchline dietro l'altra, più esercizi di stile che contenuti. Se volete quelli, andateli a cercare altrove, se invece avete bisogno di hardcore fatto come Dio comanda "Black Snow 2" saprà soddisfare le vostre esigenze. |
TRACK LIST |
Snowgoons - Black Snow 2
(Goon MuSick Records 2013)
|
BEATZ |
All tracks produced by Snowgoons |