Snowgoons - Gebrüder Grimm
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Reviewed by
Blond Dee
VOTO (da 1 a 5)
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4 -
I quattro cavalieri teutonici sono tornati e, come al solito, l'approccio non è di quelli morbidi. Per questo ennesimo capitolo della loro prolifica carriera hanno deciso di riaffidare nuovamente le proprie strumentali tanto a connazionali, quanto a rapper d'oltreoceano. Ma, prima di dare uno sguardo alle prestazioni dei vari ospiti, mi pare doveroso spendere due parole sul lavoro alle macchine dei nostri. Il sound è quello classico a cui gli Snowgoons ci hanno abituato fino ad oggi, con quelle batterie martellanti che fanno vibrare le pareti e che disegnano i contorni per le oscure sonorità che emergono direttamente dal sottosuolo. Fatta eccezione per pochi episodi a mio avviso al di sotto delle loro potenzialità (mi riferisco ad "Antiheld", "Hate" e "Hänsel & Gretel 2.0"), per il resto siamo in una botte di ferro: dalle cavalcate epiche della traccia d'apertura o di "Seppuku" (Stoupe docet) al suono ipnotico di "Usual Suspect", passando per le chitarre elettriche di "Pakt Mit Dem Belzebub" (notare il giro di basso da orgasmo uditivo), il leitmotiv è uno ed uno soltanto: hardcore! Va da sé che se gli Snowgoons producono da Snowgoons e decidono di ospitare pesi massimi della scena a stelle strisce (quella più dura, ovviamente), la miscela non può che essere esplosiva. Ill Bill, Apathy, Celph Titled, Reef The Lost Cauze, Diabolic, il compianto Sean Price, R.A. The Rugged Man, Reks...serve proprio aggiungere altro?! E dico ciò senza voler togliere nulla alle ottime prestazioni della maggior parte degli invitati che si sono scambiati il microfono tra le atmosfere cupe che riflettono i racconti cruenti dei fratelli Grimm. In tal senso, diverse note positive arrivano anche dalla Germania, con B-Tight, Morlockk Dilemma e Sylabil Spill sugli scudi, ma seguiti da un plotone di crucchi incazzati che non appaiono certo intenzionati a gettare alle ortiche la chance offertagli. Persino Sicknature e J.S. Kuster decidono di mollare per un attimo le macchine per dar libero sfogo alla loro vena lirica, peraltro con ottimi risultati. Purtroppo non tutti gli invitati si sono dimostrati all'altezza, altrimenti il voto sarebbe stato ancora più rotondo, e a coloro cui è toccato l'ingrato compito di rappare sulle già citate strumentali meno incisive non è riuscita l'impresa di salvare capra e cavoli grazie alle loro liriche - mentre Marph spreca una buona occasione in "Verrückt In Die Zukunft" salvo recuperare punti in "Seppuku". Se però c'è qualcosa che davvero non riesco a spiegarmi (e che da sola varrebbe mezzo punto in meno sul voto complessivo), è la presenza di Young Buck: partendo dal presupposto che non c'azzecca nulla in un contesto del genere, il socio di 50 Cent dimostra per l'ennesima volta di essere un rapper piuttosto scarso e il confronto con Aspects e B-Tight in "Usual Suspects" è impietoso. Nonostante questa scelta sconsiderata, che si va ad aggiungere a qualche sparuto episodio non brillantissimo, gli Snowgoons hanno aggiunto al loro palmares un altro bel macigno, tracciando un solco sempre più profondo tra loro e la stragrande maggioranza della concorrenza (non solo in Europa). |
TRACK LIST |
Snowgoons - Gebrüder Grimm
(Wolfpack Entertainment 2015)
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BEATZ |
All tracks produced by Snowgoons except tracks #8 by Snowgoons, Phil Hoffmann, E-Gitarre and E-Bass and #16 by Snowgoons and Inception |
SCRATCH |
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