SPACE ONE - IL RITORNO
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Reviewed by Riccardo Orlandi
Il ritorno di chi?, verrebbe da domandarsi. Space One, veterano della scena milanese, ha infatti fatto capolino nel mercato discografico soltanto un paio di volte, con "Tutti contro tutti" nel '97 e "Il cantastorie" nel 2001, senza considerare singoli e partecipazioni ad altri progetti negli anni precedenti. Il tanto (auto)osannato rapper di Pioltello ritorna alla carica con un nuovo progetto dopo ben sei anni: come dire, il tempo per prepararlo non gli è certo mancato. Non ci si spiega quindi come possa aver messo assieme una tale accozzaglia di tracce dal sapore vagamente Pop (causato perlopiù dalla presenza di THG, produttore dei Gemelli Diversi) tenute assieme da tematiche banali e autocelebrazioni scontate, oltre che da una pressoché totale mancanza di tecnica. Non pensiate che io esageri dicendo che in questo disco c'è ben poco che si salva: nel citare una canzone inascoltabile c'è l’imbarazzo della scelta. Qualche esempio? Presto fatto: "Amici un cazzo", pseudo-reunion della Spaghetti Funk (ma, c'è da chiedersi, che reunion è senza Jad?) in cui Space One dà ampiamente prova della totale assenza di argomenti che caratterizza l'intero lavoro, "Non c'è regola", un ammasso di luoghi comuni e rime già sentite mille volte tenuto assieme da un ritornello da finto rapper incazzoso che imbarazzerebbe anche il più oltranzista dei fan, "Vorrei tenerti stretta", in cui penso sia sufficiente dire che Strano alza il livello del pezzo, "Giusto o sbagliato", che spicca per versi ponderati e profondi come <<non è giusto che si muoia di fame/non è giusto che al mondo si stia male>> e altre chicche di rara banalità. Ma, come si suol dire, toccato il fondo puoi sempre incominciare a scavare: e Space One lo fa attraverso "Piove nero", un calderone di insulti gratuiti (pare si tratti addirittura di un dissing verso Dj Jad) esposti con la perizia tecnica di un dodicenne, pezzo assolutamente privo di ogni spessore costellato di rime mediocri e immagini ben poco originali. Uno, e dico uno soltanto, è il punto positivo o perlomeno non eccessivamente negativo: i featuring. Chief fa un buon lavoro, J-Ax e Grido niente di speciale ma non sono nemmeno da buttare, di Strano si è già detto e il suo degno compare Thema non migliora un granché le cose, così come Vincenzo, sempre più retorico e ridondante, Marracash si difende e, per finire, Jake la Furia mette assieme un'ottima strofa in "Pallottole nelle lettere", arricchita anche dal classico ritornello tamarro nel solito stile Guè Pequeno. I beatmaker fanno un discreto lavoro, anche se siamo ben lontani da qualsiasi suggestione old school: le basi sono infarcite di ogni suono possibile tanto che a tratti risultano quasi esagerate. In conclusione, "Il ritorno" è un lavoro a dir poco scadente, povero di tecnica e, cosa ben più grave, di idee. Si spera che Spazio decida di dare una svolta al suo stile, oramai autoreferenziale e vuoto all'inverosimile, o si rassegni a continuare a fare i raddoppi ad Ax nei live, cosa molto meno gratificante ma che riduce il rischio per i fan del vero Hip-Hop di ritrovarsi di nuovo fra le mani una produzione del genere. |
TRACK LIST |
Space One - Il ritorno
(Space Entertainment Productions 2007)
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BEATZ |
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