Un paio di rime dalle quali partire: <<mi piace far la copia di qualcuno/sono specchi/ma il tempo che ci riescono son diventati vecchi>> e <<scrivo un pezzo senza senso/dove me la sento>>. (Auto)ironia? Probabile. Ma al suo primo EP Stail non è che riesca a raccontare davvero qualcosa di nuovo, di personale, di coinvolgente, offrendo un insieme di racconti e riflessioni che, globalmente, non esprimono uno spaccato sul carattere, sulle opinioni e sul quotidiano dell'mc. Se ne intuiscono, semmai, le ambizioni ("Se parlano di"), la propensione verso un sound più orecchiabile che superi un certo modo di intendere l'underground (spesso, diciamolo, di pari prevedibilità), mancando tuttavia l'occasione per manifestare una dimensione artistica autentica. La componente tecnica è priva di sbavature gravi, sebbene lo schema metrico non abbia alcuna variazione, da evitare invece il canto, che nel ritornello di "Non piango più" (forse il brano migliore di "Golden gate") mostra tutti i suoi limiti. A mio avviso Stail dovrebbe tentare percorsi più originali e spontanei, arricchendo, nel frattempo, la propria scrittura.

(Bra)

 

TRACKLIST
1. Golden gate
2. Se parlano di
3. Non piango più
4. Dimmi che colori ho

Tutte strumentali edite

NOME
Stail

TITOLO DISCO
"Golden gate" (Autoproduzione 2012)

COMPONENTI DEL GRUPPO E RISPETTIVI RUOLI
mc

PROVENIENZA
Brescia

CONTATTI
http://www.facebook.com/StailOfficial
https://twitter.com/StailOfficial
http://www.youtube.com/StailOfficial